domenica 8 dicembre 2013

Metti un venerdì di gelo a parlare di un libro

Venerdì sera, dopo cena, fuori un gelo terribile e le strade svuotate come per il coprifuoco, a casa il calore dei termosifoni, l'anticipo della serie A, una programmazione di film in tv più decente di altre volte. Eppure al circolo Arci Andreoni, quartiere di Coverciano a Firenze, ci si può ritrovare e non solo per Sky, la partita a briscola o il bicchiere della staffa.

In una trentina hanno deciso di uscire e di ascoltare una persona che parla di un suo libro. Incidentalmente sono io e il libro al centro della serara è il mio Il babbo era un ladro. Ma solo incidentalmente e la cosa conta il giusto. La cosa che conta è questa associazione, che si chiama i Venerdì del Leone. Nome felino che non deve richiamare nessun attributo del re della foresta.

Venerdì perché è il venerdì che ci si ritrova, leone perché è in via del Leone che è cominciato tutto. Diverso tempo fa, visto che sono 13 anni che la gente di questa associazione si incontra proponendo letture, film, conversazione sulla poesia, sulla letteratura, sulla filosofia.

E' stata una bella serata, anche perché c'era Bruna Cecchi, la protagonista de Il babbo, che ha saputo raccontare, emozionare, coinvolgere. Ma soprattutto per le cose che in molti hanno detto e che ancora una volta mi hanno aiutato a scoprire che un libro non si finisce mai di scoprire, anche se quel libro si è scritto. Incidentalmente, appunto.

Soprattutto è bello scoprire che ci sono ancora realtà così. In posti magari dove penseresti di capitare solo per le primarie o il saggio di danza della figlia. E invece ci sono e difendono l'idea dellla cultura. Come fatto sociale, che non signifiica esibizione, ma modo di vivere e di crescere. Insieme.

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