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sabato 10 novembre 2012

Voltaire, il boia e la curiosità dell'uomo

Quando uno degli accademici di Parigi volle entrare nel recinto dove si svolgeva l'esecuzione per esaminare la cosa più da vicino, una guardia rispose: "Lasciate entrare il signore, è un amatore!".

Come a dire: è un curioso, non è per cattiveria che viene qui, non è per una riflessione su se stesso nel godere del piacere di non venire squartato, è semplicemente per curiosità, come si va a vedere un esperimento di fisica.

La curiosità è cosa naturale dell'uomo, delle scimmie e dei piccoli cani. 

Provate a portare con voi un cane nella vostra carrrozza: egli busserà continuamente con le sue gambette alla portiera per vedere che succede. Una scimmia fruga ovunque, sembra voler guardare ogni cosa.

Per quanto riguarda l'uomo, voi sapete bene come è fatto: a Roma, a Londra, a Parigi, passa il tempo a chiedersi cosa c'è di nuovo.

(voce Curiosità, dal Dizionario filosofico di Voltaire)

mercoledì 25 agosto 2010

Della passione di sbirciare i libri altrui

Non credo di essere l'unico, anzi, credo che sia un'abitudine frequente tra tutti coloro che amano i libri. E' un piacere, insomma, dare una sbirciatina alle letture degli altri. Una bella curiosità da coltivare con la sensazione che anche le cose più piacevolmente inutili sono importanti.

Non dico dell'irresistibile attrazione che esercitano le librerie anche (soprattutto?) in case in cui entro per la prima volta, come se quei titoli, quelle costole sistemate una accanto all'altra, potessero spiegarmi molto del loro legittimo proprietario (e una libreria, in effetti, ha qualcosa del diario personale).

Parlo delle sbirciatine occasionali ed estemporanee. Quelle indirizzate alle letture di perfetti sconosciuti. Di chi si è conquistato un posto a sedere in un bus affollato e ora ha aperto il suo libro. Oppure di chi si è seduto al tavolino di un bar tuffandosi in pagine che lo estraniano dal mondo intero.

Ci sono situazioni che rendono irresistibile questo voyeurismo libresco - per esempio le letture da spiaggia - e piccole grandi soddisfazioni che si possono raccogliere - a me succede quando all'estero vedo qualcuno che legge un libro a me caro tradotto in qualche altra lingua.

Leggo ora che anche l'abitudine alla sbirciatina è entrata nell'era delle nuove tecnologie, come tutto o quasi tutto del resto. Pare infatti che sul sito di una biblioteca inglese online, Book depository, sia disponibile un'applicazione che consente di vedere chi ha comprato un certo titolo, quando e dove. Tutto questo con una delle solite mappe virtuali, su scala planetaria.

Lì per lì ci sono rimasto male. Volete mettere con i tempi in cui si doveva dimostrare un occhio ben allenato e a volte si incappava in qualche equivoco? Nell'epoca dell'ebook incombente non poteva che succedere anche questo.

Poi però mi sono detto. Qui è virtuale l'esercizio della curiosità non il libro. E tantomeno l'acquisto del libro.
In fondo aspetto di vedere se anche qualcuno in Italia si inventerà qualcosa del genere.

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