Allora, la prima cosa che mi viene in mente, è che se attraversate
una fase di (sacrosanta) depressione sulle sorti presenti e future del
nostro paese, allora Viaggio al centro della provincia di Franco Marcoaldi è un buon antidoto: e non perché ci
spacci sogni e illusioni quanto basta, no. Solo che è capace di farci
guardare oltre le miserie della cronaca,oltre quello che comunque
vediamo o ci fanno vedere di solito.
Ci sono diversi altri motivi per leggere Viaggio al centro della provincia.
In primo luogo, il suo autore non è un giornalista che intende raccontarci un'"altra" Italia, l'Italia che noi non vediamo, e nemmeno un viaggiatore di professione, per così dire. Franco Marcoaldi è semmai un poeta-reporter, con il suo sguardo curioso e incuriosito, che da subito diventa anche il nostro sguardo.
In secondo luogo, per raccontare un paese intero Marcoaldi si allontana dal centro e ci porta nella provincia, restituendole di per se stesso dignità. Provincia che va declinata al plurale, in tutte le sue differenze, nel bene e nel male. E che sia già possibile parlare al plurale è una buona notizia, no?
Ci sono diversi altri motivi per leggere Viaggio al centro della provincia.
In primo luogo, il suo autore non è un giornalista che intende raccontarci un'"altra" Italia, l'Italia che noi non vediamo, e nemmeno un viaggiatore di professione, per così dire. Franco Marcoaldi è semmai un poeta-reporter, con il suo sguardo curioso e incuriosito, che da subito diventa anche il nostro sguardo.
In secondo luogo, per raccontare un paese intero Marcoaldi si allontana dal centro e ci porta nella provincia, restituendole di per se stesso dignità. Provincia che va declinata al plurale, in tutte le sue differenze, nel bene e nel male. E che sia già possibile parlare al plurale è una buona notizia, no?