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giovedì 29 marzo 2012

Il poeta-reporter in viaggio nella provincia

Allora, la prima cosa che mi viene in mente, è che se attraversate una fase di (sacrosanta) depressione sulle sorti presenti e future del nostro paese, allora Viaggio al centro della provincia di Franco Marcoaldi è un buon antidoto: e non perché ci spacci sogni e illusioni quanto basta, no. Solo che è capace di farci guardare oltre le miserie della cronaca,oltre quello che comunque vediamo o ci fanno vedere di solito.

Ci sono diversi altri motivi per leggere Viaggio al centro della provincia.

In primo luogo, il suo autore non è un giornalista che intende raccontarci un'"altra" Italia, l'Italia che noi non vediamo, e nemmeno un viaggiatore di professione, per così dire. Franco Marcoaldi è semmai un poeta-reporter, con il suo sguardo curioso e incuriosito, che da subito diventa anche il nostro sguardo.

In secondo luogo, per raccontare un paese intero Marcoaldi si allontana dal centro e ci porta nella provincia, restituendole di per se stesso dignità. Provincia che va declinata al plurale, in tutte le sue differenze, nel bene e nel male. E che sia già possibile parlare al plurale è una buona notizia, no?

sabato 29 gennaio 2011

Meno male, questo è il Simenon che mi aspetto

Il Simenon che ormai uno si attende, perchè in questi anni ormai abbiamo imparato che Simenon è molto altro rispetto al commissario Maigret, magari con la pancia e i baffoni di Gino Cervi.

Già, uno se lo attende, ma poi ogni pagina è sorpresa, piacere, tensione che non è la suspense di genere, è piuttosto precipitarsi a capofitto nelle miserie dell'uomo, risacca delle passioni che consuma fino al punto di rottura le vite più ordinarie.

La camera azzurra (Adelphi), mi pare, è davvero tra i grandi libri di Simenon: fosse solo per l'inarrivabile descrizione di questo ambiente della provincia francese nel quale esplode un amore folle, uno scatenarsi di sentimenti che per forza di cose rammenta Madame Bovary, ma che traccia ben altra parabola; non fosse altro che per questo stile teso, essenziale, dove niente è superfluo per accompagnare una discesa agli inferi che pare scritta nel destino.

Da leggere, davvero.

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