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sabato 17 settembre 2011

Edmondo e il suo tiro mancino

Un libro sullo sport, dunque? Non preoccuparti, "pavido" editore. Questo è un libro sui pretesti

Mi sa che ha ragione Gabriele Romagnoli, in una  recensione che non è una recensione, che piuttosto è anch'essa un pretesto, uno splendido pretesto, soprattutto per parlare di un grande della nostra cultura che troppo presto ci è venuto meno, Edmondo Berselli.

Il più mancino dei tiri è un libro di pretesti, di allusioni (e illusioni?) ambulanti, di nostalgia canaglia. E' un frullato di citazioni e rivelazioni, di collegamenti scoperti e rivendicati, di evasioni e dissacrazioni.

Un libro dove le punizioni di Mariolino Corso (le foglie morte dell'Inter degli anni mitici) evocano i fatali amori di Juliette Gréco, dove gli autogol annunciati di Comunardo Niccolai scatenano una riflessione sulle possibilità dell'autoprofezia, dove le preoccupazioni di un portiere come Enrico Albertosi - non si sa dove andiamo a parare, non male per un portiere - diventano occasione di riflessioni sulle pagine errabonde di Sterne o Musil.

E poi ci sono Bob Dylan e Karl Kraus, la Divina Commedia e i presocratici, Giulio Andreotti e Walter Matthau.... e a proposito, era quest'ultimo che, nella parte di giudice della Corte Suprema in Una notte con vostro onore sentenziava:

Diffidate di chi ha la scrivania sgombra. Di sicuro è uno che nasconde tutto nei cassetti. E se non ha niente neanche nei cassetti, a che diavolo gli serve una scrivania?

La scrivania, mi sa, Edmondo Berselli ce l'aveva. Però per  questo libro non si fa sforzo a pensare una scrivania senza carte sopra di essa, oppure nei cassetti. Almeno è questo che che Berselli rivendica: conta solo la divagazione, secondo i venti e le correnti del grande oceano di carta; conta solo ciò che si ricorda.

Perché poi la pagina più fantastica è quella di Fernand Braudel, il grande storico francese, che prigioniero durante la seconda guerra mondiale riesce a scrivere niente meno che lo straordinario Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II. Nella baracca di un campo, senza poter consultare niente.

E a modo suo anche Berselli, sospinto dagli elisei della memoria e del piacere affabulatorio: ci sia Gianni Rivera o Marcel Proust. Solo ciò che si ricorda conta nella vita.

mercoledì 26 maggio 2010

Con Darwin i sogni e i calci di un bimbo




Bisognerebbe portare il calcio, inteso come fenomeno culturale, nelle scuole. Il calcio dei poeti, dei campioni, dei narratori. Il calcio che ci regala ancora sogni, che ci porta a correre a perdifiato dietro un pallone, e non importa l'età, le fatiche, le delusioni


Sottoscrivo in pieno e metto le mani avanti. Questo è un gran bel libro e non importa se il calcio vi lascia tiepidi, se ritenete che sì, va bene, una finale di Champions è un gran divertimento, ma poi la cultura è un'altra cosa, per favore non mescoliamo il sacro con il profano.

Ho incontrato persone che si sono lasciate conquistare da Febbre a novanta di Nick Hornby senza mai essersi azzardate a entrare in uno stadio. Vale lo stesso per Darwin Pastorin, che poi è uno delle penne più colte e intelligenti al servizio del giornalismo italiano.

Tanto di cappello a chi coniuga Anastasi e Batistuta con le poesie di Guido Gozzano e cita Paco Ignacio Taibo per ricordare che il catenaccio è antiletteratura.

Uno che sa dirti cose così:

Un atipico, insomma. Come Mariolino Corso, quello che, nell'Inter di Helenio Herrera, tirava le punizioni a foglia morta: e qualcuno arrivò a pensare che fosse parente di Prévert, da molti confuso per un attaccante francese compagno di Nazionale di Platini

Ma soprattutto uno che sa ancora ritrovare in un rettangolo verde i suoi sogni di bambino.

Un bambino che solcava i mari del Sud in compagnia di Emilio Salgari e intanto collezionava le figurine Panini e inseguiva un pallone.

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...