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lunedì 18 maggio 2015

Cheever e quel laghetto che sembrava il paradiso

Questa è una storia da leggere a letto, in una vecchia casa, in una sera di pioggia...

Ecco, comincia così Sembrava il paradiso, ultima opera prima della morte di John Cheever, autore americano che anch'io conosco poco, ma con cui senz'altro vorrei avere maggiore confidenza. Se lo merita, la sua penna raffinata con cui sa raccontare  l'America che non è quella del sogno e forse non è nemmeno quella dei perdenti, ma certamente è l'America dei sobborghi, della provincia, delle esistenze lontane dai riflettori.

Lamuel Lears, il protagonista di questo romanzo breve, è un vecchio signore del New England, una notevole carriera e una complessa vita sentimentale alle spalle. Conserva le sue radici ben piantate in un paesino che è ancora incantato, dove non è arrivato nemmeno il fast-food. E in questo paesino c'è il suo luogo dell'anima, quel laghetto dove d'inverno da ragazzino pattinava. E dove ora da anziano torna a pattinare. Peccato che i ghiacci si sciolgano e che il laghetto dei sogni si riveli una discarica a cielo aperto...

Romanzo ambientalista? Sì, anche questo. Però è molto di più, quest'ultima prova di un grande narratore che, ho letto da qualche parte, possedeva "l'arte di conferire un’alta magnificenza emotiva e spirituale ai lati sinistri della vita"



lunedì 4 giugno 2012

Quanto si beve nella letteratura americana

Bisognerebbe scriverla la storia di come l'alcol ha preso in ostaggio la letteratura americana, quando due Martini prima di pranzo erano un segno di distinzione virile.

Così scrive Livia Manera sulla Lettura del Corriere della Sera, a proposito del grande John Cheever, lo scrittore americano di cui quest'anno ricorrono i 100 anni dalla nascita e i 30 dalla morte, con inarrestabili fiumi di alcol in mezzo.

Afferma Livia Manera che in Cheever - un uomo che anche nel nome rammenta un'etichetta di whiskie - l'alcolismo rappresentava un paradosso:

Un virus che distrugge nel corpo e nello spirito quest'uomo minuto, con l'aria del signore di campagna e una certa pretesa di aristocrazia, ma non sembra mai sfiorare la lucidità della sua mente. 

Paradosso, senz'altro. Paradosso che comunque ha lasciato a John Cheever la possibilità di scrivere romanzi e short stories tra i più belli dei suoi tempi, pagine che gettano una singolare luce nel lato oscuro della vita americana, sobborghi e caffé del West Side, ville con piscina e bottiglie svuotate.

Però fa riflettere questa storia della letteratura americana ostaggio dell'alcol. Mica solo John Cheever e Raymond Chandler. Pensate agli investigatori o alle attrici condannate a bere spuma. 

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  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...