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venerdì 23 gennaio 2015

Mark Twain, uomo che viaggia, uomo curioso


Le notizie sembrano uscire da me per natura, come vino dalla botte. Spesso mi è sembrato che avrei dato la mano destra, se avessi potuto trattenere i miei ricordi; ma non è stato possibile.

Sono convinto che Samuel Langhorne Clemens, che tutti noi conosciamo come Mark Twain, la mano se la sarebbe tagliata per la ragione opposta,  se cioé non fosse più riuscito a scrivere, a dare notizie come vino dalla botte.

Ma questa è una mia personale convinzione, quello che conta è tuffarsi in queste pagine, scritte da Mark Twain prima del successo e della fama, prima di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn.

In Vita dura (Barbès editore) c'è il Mark Twain giovane, niente affatto destinato a diventare Mark Twain, lui che aveva lavorato come mozzo in un battello fluviale e cercato la fortuna come cercatore d'oro.

E soprattutto c'è il Far West, l'Occidente che si fa sempre più Occidente, in una lunga peregrinazione dove si incontra di tutto, i mormoni dell'Utah e i minatori del Nevada, ma poi perfino gli indigeni delle isole del Pacifico.

E c'è gente che appartiene al nostro immaginario cinematografico e che oggi è svanita dalla vita di quei posti. Ci sono scenari naturali mozzafiato che spero resistano laggiù, nel selvaggio West.

Ma soprattutto c'è lui, Mark Twain, l'uomo che viaggia, l'uomo che guarda, l'uomo curioso. Soprattutto l'uomo che sa raccontare, senza enfasi, colorando tutto di ironia e simpatia.

Queste storie noi le leggiamo. Ma potrebbe raccontarcele un vecchio zio, che ne ha fatte di tutti i colori e sa convivere piuttosto bene con le sue eccentricità. Davanti a un camino, solo per il gusto di conversare.

giovedì 4 luglio 2013

La vita dura di Mark Twain prima di Mark Twain

E' bello tuffarsi in queste pagine, scritte da Mark Twain prima del successo e della fama, prima di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn. Queste pagine di un Mark Twain giovane, niente affatto destinato a diventare Mark Twain, lui che finora ha lavorato come mozzo in un battello fluviale e tentato la fortuna come cercatore d'oro. Non a caso il libro ha un titolo che consente ben pochi equivoci: Vita dura.

E c'è il Far West, l'Occidente che si fa sempre più Occidente, in una lunga peregrinazione dove si incontra di tutto, i mormoni dell'Utah e i minatori del Nevada, ma poi perfino gli indigeni delle isole del Pacifico. E c'è gente che appartiene al nostro immaginario cinematografico e che oggi è svanita dalla vita di quei posti. E ci sono scenari naturali mozzafiato che spero resistano laggiù, nel selvaggio West.

Ma soprattutto c'è lui, Mark Twain, l'uomo che viaggia, l'uomo che guarda, l'uomo curioso. Soprattutto l'uomo che sa raccontare, senza enfasi, colorando tutto di ironia e simpatia.

Queste storie noi le leggiamo. Ma potrebbe raccontarcele un vecchio zio, che ne ha fatte di tutti i colori e sa convivere piuttosto bene con le sue eccentricità. Davanti a un camino, solo per il gusto di conversare.

giovedì 3 novembre 2011

La vita dura del grande Mark Twain

Le notizie sembrano uscire da me per natura, come vino dalla botte. Spesso mi è sembrato che avrei dato la mano destra, se avessi potuto trattenere i miei ricorsi; ma non è stato possibile

Sono convinto che Samuel Langhorne Clemens, che tutti noi conosciamo come Mark Twain, la mano se la sarebbe tagliata per la ragione opposta,  se cioé non fosse più riuscito a scrivere, a dare notizie come vino dalla botte.

Ma questa è una mia personale convinzione, quello che conta è tuffarsi in queste pagine, scritte da Mark Twain prima del successo e della fama, prima di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn.

In Vita dura (Barbès editore) c'è il Mark Twain giovane, niente affatto destinato a diventare Mark Twain, lui che aveva lavorato come mozzo in un battello fluviale e cercato la fortuna come cercatore d'oro.

E soprattutto c'è il Far West, l'Occidente che si fa sempre più Occidente, in una lunga peregrinazione dove si incontra di tutto, i mormoni dell'Utah e i minatori del Nevada, ma poi perfino gli indigeni delle isole del Pacifico.

E c'è gente che appartiene al nostro immaginario cinematografico e che oggi è svanita dalla vita di quei posti. Ci sono scenari naturali mozzafiato che spero resistano laggiù, nel selvaggio West.

Ma soprattutto c'è lui, Mark Twain, l'uomo che viaggia, l'uomo che guarda, l'uomo curioso. Soprattutto l'uomo che sa raccontare, senza enfasi, colorando tutto di ironia e simpatia.

Queste storie noi le leggiamo. Ma potrebbe raccontarcele un vecchio zio, che ne ha fatte di tutti i colori e sa convivere piuttosto bene con le sue eccentricità. Davanti a un camino, solo per il gusto di conversare.

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