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lunedì 9 dicembre 2013

Marco Vichi e le poesie di una vecchia signora

Quelle che seguono non sono mie parole, ma parole di Marco Vichi. Mi ha detto lui che posso utilizzarle come voglio, perché ciò che conta è che questa storia arrivi il più lontano possibile. Parole di una storia, storia tutta di parole. Parole importanti. Prima di tutte le parole di una vecchia signora e di un libro che consiglio a tutti di comprare. 

Vi racconto una storia: una signora di ottantaquattro anni, che già da molto tempo mi domandava senza troppa insistenza se volessi dare un’occhiata alla sue poesie, un giorno mi chiese con più convinzione di leggerne almeno una, così, solo per farle un favore, e se poi non mi fosse piaciuta non mi avrebbe mai più scocciato. 

Eravamo a pranzo in un bel ristorante, al mare, in estate. Lessi la prima poesia, e rimasi di sasso: era bellissima, semplice e profonda, e il ritmo delle parole dava forza ai significati e alle emozioni. Insomma una vera poesia. Lessi le altre. Avevano la stessa forza e la stessa delicatezza, erano sincere, senza virtuosismi. 

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