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sabato 20 ottobre 2012

Quanti pirati nella Tortuga del Baltico

Vedi, Ernesto, solcando questo mare, tutto a dritto, si arriva a Gotland. Antica terra di spavaldi uomini di mare che con i loro traffici si spingevano fino in Russia e avevano rapporti perfino con i mercanti arabi. Gotland, anzi, l'isola di Gotland, la più grande del Baltico. Per dare un'idea, come la Guadalupa e la Martinica messe insieme.

Crocevia di rotte e di traffici, Gotland in effetti è conosciuta anche per la sua lana. Ed è decisamente fiera delle sue pecore, quasi le garantissero uno speciale appeal. Non solo perché vanta più pecore che esseri umani. È che qui le pecore nere vanno per la maggiore, ponendo qualche problema a chi è solito considerarle come l'eccezione nel gregge, l'anomalia.

Gotland è in primo luogo il suo porto, Visby, città anseatica dove per secoli hanno saputo convivere tedeschi, danesi, russi, lituani, estoni. Città potente, città che si è fatta forte dei suoi traffici. E quante merci che sono transitate per quelle banchine. Tessuti fiamminghi, pellicce siberiane, caterve di pesce salato. Più le ricchezze accumulate da altri personaggi per cui il commercio non era occupazione, ma ragione di appetito e quindi di guadagno illecito.

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