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sabato 7 settembre 2013

All'artista meglio far pagare in anticipo

Il signor Zaremba fece subito una buona impressione alla direttrice dell'Hotel-Pension Mermonts, che l'aveva preso per un gentiluomo. Ma quando si chinò sul registro dell'albergo e scrisse la sua professione, mia madre, che aveva colto con uno sguardo le parole "artista pittore", si affrettò a domandargli, piuttosto bruscamente, una settimana d'anticipo.

Quanto alla distinzione, ai modi perfetti e a tutto ciò che nel nostro nuovo cliente si sarebbe definito un tempo con l'espressione "come si deve", mi sembravano contrastare con l'opinione, che non avevo mai cessato di nutrire sin dall'infanzia, che i pittori fossero votati all'alcol e alla distruzione fisica e morale. 

Non restava che una spiegazione, e mia madre l'avanzò ben prima d'aver degnato d'uno sguardo i quadri dell'artista: doveva essere totalmente privo di talento.

(Romain Gary, La promessa dell'alba, Neri Pozza)

venerdì 30 agosto 2013

L'umorismo è il piacere di disarmare la realtà

Istintivamente, senza un'apparente influenza letteraria, scoprii l'umorismo, questo modo abile e assolutamente piacevole di disarmare la realtà nel momento stesso in cui sta per cadervi addosso.

L'umorismo è stato per me, durante tutta la vita, un fraterno compagno; devo a lui i miei unici veri istanti di vittoria sulle avversità.

Nessuno è riuscito a togliermi quest'arma, e io la rivolgo tanto più volentieri contro me stesso, in quanto colpendo me, colpisco tutti.

L'umorismo è un'affermazione di dignità, un'affermazione della superiorità dell'uomo su ciò che gli può capitare.

(Romain Gary, La promessa dell'alba, Neri Pozza)

giovedì 22 agosto 2013

Non perdete la promessa dell'alba

Non mi sento colpevole. Ma se tutti i miei libri sono pieni di appelli alla dignità, alla giustizia, se vi si parla tanto dell'onore di essere uomini, forse è perché ho vissuto, fino all'età di ventidue anni, del lavoro di una donna vecchia, malata e spossata. Gliene voglio ancora, per questa ragione.

Anche a prescindere dalla sana invidia che provo per la scrittura di Romain Gary e dall'incanto di molte delle sue pagine. A rendere imperdibile La promessa dell'alba può bastare questa donna che sembra racchiudere dentro di sè tutta la tenacia dell'amore e la capacità di allagare il mondo con i suoi sogni. Trovatelo un altro personaggio così, nella varietà della letteratura planetaria: e in effetti è davvero difficile inventarselo, può essere solo vero.

Il libro, in effetti, ruota tutto intorno alla figura della madre di Romain, ebrea lituana che dopo la Rivoluzione fugge col figlio in Francia. E' sola e senza mezzi, ma sa già quale futuro dovrà spettare a Romain. Aviatore, diplomatico, scrittore. Non può essere che la Francia tradisca le attese, così come non può essere che la Francia sia invasa dalle truppe di Hitler. Così sicura che a certi dettagli - se dettagli sono - è il caso di provvedere per tempo.

Bisogna trovare uno pseudonimo, disse con fermezza, un grande scrittore francese non può portare un nome russo. Se tu fossi un virtuoso del violino andrebbe molto bene, ma per un titano della letteratura francese non va...

E chi l'avrebbe detto. E' proprio quello che è successo. La certezza del sentimento, è evidente, può resistere più e meglio della Linea Maginot. Il resto è solo la fatica di un figlio per non tradire le aspettative di una madre che aveva perso tutto se non un'idea di futuro.




domenica 28 agosto 2011

L'alba ai giapponesi, il tramonto agli europei

Il mondo è bello perché è vario, si sa, e la varietà sta anche nel modo in cui si percepisce il mondo. Emozioni, parole, rappresentazioni diverse, anche se ciò che abbiamo davanti è uguale. Sperimentare questa varietà, penso, è quanto di più bello ci possa toccare in sorte. E proprio questo mi è venuto in mente l'altro giorno, imbattendomi su questa pagina dei diari di Fosco Maraini:

In Giappone si segue molto da vicino il corso giornaliero del sole. Già la casa è fatta in modo che non è facile nascondersi al buio, una volta svanita la notte. I giapponesi sono grandi ammiratori dell'alba. L'arte, la letteratura, la poesia giapponesi sono intessute d'inni in colori e parole a questo momento di privilegio nella giornata degli uomini e delle cose.... Noi pensiamo di ammirare il tramonto perch'è bello, lo ammiriamo perché ci hanno insegnato ch'è bello. In Giappone, salvo certi studenti abbeveratisi al romanticismo occidentale, nessuno lo nota; anzi è considerato triste, di cattivo augurio

(da Dacia e Fosco Maraini, Il Gioco dell'universo, Mondadori)


Lo stesso sole, lo stesso ritmo delle albe e dei tramonti, due mondi diversi. 


La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...