Visualizzazione post con etichetta Vermeer. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vermeer. Mostra tutti i post

lunedì 28 settembre 2015

Magliani e il viaggio lungo un canale di Olanda

Un canale che dura tutto un libro non penserai mica che sia come il racconto di un fiume?

Ecco, è questa la domanda che Marino Magliani pone nelle prime pagine del suo Il canale bracco, piccolo grande libro, uscito per la collana Bassastagione di Fusta editore, con cui ritrovo uno scrittore elegante e di sostanza, che nelle sue divagazioni con le parole e i passi sa restituirmi luoghi del cuore (e il cuore dei luoghi).

E come altre volte qui c'è quell'Olanda che Magliani da anni ha scelto di abitare (non senza che compaia anche la sua Liguria, quella Liguria che, con qualche sorpresa per chi non è ligure, è fatta di montagna, roccia, poche coltivazioni mantenute col sudore). L'Olanda che non è quella di Delft, delle vecchie città dell'Hansa, dei quadri di Vermeer e dei grandi fiamminghi.

Il Noordzeekanal unisce il mare del Nord all'IJ, un lago che si trova nella provincia dell'Olanda Settentrionale e bagna Amsterdam.

Le prime parole fissano le coordinate geografiche. Il resto è un viaggio: 21 chilometri, tanto è lungo il canale. Ma quante cose, per chi ha lo sguardo giusto e senza fretta. L'acqua salmastra, le chiuse, l'andirivieni dei carghi, i pescatori sui moli, gli uccelli che disegnano geometrie nel cielo del nord. La compagnia di un vecchio amico, Piet, disoccupato professionista che gli ha insegnato a guardare l'Olanda come La lezione di anatomia di Rembrandt.

Libri sui fiumi diversi, su un canale mai. Un libro su un mondo a parte. Un libro che ci voleva la penna di uno come Marino Magliani.

giovedì 19 febbraio 2015

Szymborska, il miracolo e l'enigma in ogni cosa


La sua convinzione è che in ogni esperienza personale, anche la più apparentemente insignificante, siano nascosti un enigma e un miracolo.

Ovunque "sonnecchiano forze segrete" e la poesia "con l'aiuto di parole opportunatamente scelte riuscirà a risvegliarle". Facendo comunque attenzione ad abbordare di sbieco le questioni ultime dell'esistenza, come dimostra la celebre e meravigliosa poesia sulla morte del compagno di una vita, Konrad Filipowicz, vista attraverso gli occhi del suo gatto.

"Non so", così Szymborska esordisce nel discorso di investitura di Nobel. E proprio tale socratica ignoranza la spinge a fare domande senza trovare mai risposte.

Il suo maestro filosofico è Montaigne, il suo nume pittorico Vermeer, il suo fratello d'umorismo Woody Allen, che prova verso di lei un'ammirazione sconfinata.

(Franco Marcoaldi da Repubblica, Limpida, ironica Szymborska, i segreti di una poetessa popolare senza mai volerlo)


mercoledì 2 gennaio 2013

Finché quella donna verserà latte dalla brocca

Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
(Wislawa Szymborska, Vermeer 2009)

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...