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La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar
Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...
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I miei amati Paesi Bassi hanno dei locali tipici, tradizionali e di quartiere simili, anche se meno famosi, alle public house d’oltremani...
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La terapia sì, mai titolo poteva essere più appropriato, perché di malattia si trattava. Dolorosa che non ti dava scampo, intrigante come...
Grandissimo poeta non è, il nostro Briac, e anche come romanziere lascia a desiderare. In realtà, nonostante tutte le pose e umori da scrittore maledetto e da esistenzialista da rive gauche, non c'è niente da fare, di libri nel cassetto non ce ne sono e il foglio resta desolatamente bianco. Ma che succede se la crisi creativa lascia solo le ragnatele in tasca, con prospettiva di sfratto imminente?
Cosa succede ce lo racconta, a modo suo, Luca Ricci, in un libriccino spiazzante, esilarante, grottesco. Gli scarafaggi della casa - squinternata banda che ha scelto di chiamarsi Beatles (come gli "altri" scarafaggi) - sanno di non potersi permettere un nuovo inquilino, magari più attento all'ordine e alla pulizia della casa, ahi loro. Così saranno loro a inventarsi il libro - anzi il potenziale best-seller - che permetterà a Bric di rimanere a casa.
Tra Kafka e Kraus, solo per dire i primi nomi con la kappa che mi sono venuti in mente, certamente surreale e sulfureo, Come scrivere un best seller in 57 giorni (Contromano di Laterza) è proprio un bel modo di mettere il dito nella piaga, liberandosi di tante sterili discussioni, di tante manie e mode che magari fanno tanto intellettuale, ma non ci lasciano niente di più di un pugno di mosche.
Non si vive di solo pane, è vero. Ma anche la cultura non è cultura, non è lavoro, se è solo rimirarsi l'ombelico.