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sabato 25 agosto 2012

Maigret e il metodo che è non avere metodo

"Non capisco ancora del tutto i suoi metodi, commissario, ma forse comincio a indovinare..."

Maigret lo guardò con i suoi occhi ridenti, lanciando nel sole un grande sbuffo di fumo.

"Lei è fortunato, ragazzo mio! Soprattutto in questo caso, nel quale il mio metodo è stato proprio quello di non averne.... Vuole un consiglio? Se ci tiene a una promozione, non mi prenda come esempio e non cerchi di ricavare teorie da quello che mi vede fare..."

"Eppure... noto che adesso lei arriva agli indizi materiali, dopo che..."

"Appunto, dopo! Dopo tutto! In altre parole, ho preso questa inchiesta dal rovescio, il che non m'impedirà magari di prendere la prossima dal dritto... Una questione di atmosfera... di facce... Arrivando qui, mi sono trovato davanti una faccia che mi è piaciuta e non l'ho più mollata..."

(Georges Simenon, Il cane giallo, Adelphi)

domenica 5 giugno 2011

Quando i fiori entrano nel noir

Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso

Così scriveva William Shakespeare nel Macbeth, e vi assicuro, è a queste parole che ho pensato leggendo Sangue di rose di Andrea Gamannossi (Mauro Pagliai editore), scrittore fiorentino di gialli e di noir che questa volta si è divertito a incrociare passioni e interessi, mettendo insieme fiori e delitti, piaceri della lettura e piaceri della tavola.

E ci sono davvero molte cose in questo libro, che si legge in poco tempo ma che poi rimane a lungo dentro con la forza della sua originalità e delle sue suggestioni: tre racconti noir, tre menù con ricette a base di fiori, più alcune pagine sospese tra la tentazione del catalogo botanico e la fame di letteratura (e non solo di letteratura).

E si sa, l'incrocio tra delitti e buona tavola ormai è un fatto acquisito, lo è fin dai tempi di Rex Stout e del suo Nero Wolf, per non dire di George Simenon e del suo commissario, figurarsi oggi. Ma provate ad allargare il cerchio con un altro anello e quindi a chiuderlo con i fiori.  Già per la cucina le sorprese non mancano, almeno per il sottoscritto, che si era fermato ai fiori di zucca e, a dire tanto, al risotto alle rose...

I fiori. I fiori che si donano per un anniversario ma che accompagnano anche un funerale. Amore e morte, la combinazione più scontata, ma da cui tutto sommato abbiamo salvato i fiori...

Non ricordo chi diceva: un cinico è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere una bara.

E anche a non esserlo, cinici. Ben venga questo libro di Gamannossi che ci aiuta a capire che i fiori sono come i noir, male e bene, amore e morte. E che sempre, o quasi sempre dipende solo da noi.

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...