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martedì 6 agosto 2013

Non si legge più nelle piscine dell'estate

Giorno d'agosto, torrido come sempre a Firenze, giorno libero che per una volta, sorpresa, passo in piscina. Perché ve lo racconto? Perché la piscina, come il mare è uno dei luoghi dove più volentieri esercito l'arte dell'indiscrezione - o il piacere della curiosità - legata ai libri. A dire il vero funziona anche sul bus o in treno. Ma volete mettere, a bordo vasca o sotto un ombrellone?

Lo sguardo vaga verso ogni potenziale lettore, a caccia di ogni volume, abbandonato su una sdraio o sollevato sopra gli occhi nella più pigra delle letture. E' la mia personalissima rilevazione statistica: cosa si legge d'estate?

Oggi alle Pavoniere - deliziosa piscina al parco delle Cascine - c'erano diverse centinaia di persone: ovvio, con questo caldo. Libri non ne ho visti che cinque - e tre valgono e non valgono, perché erano edizioni straniere, evidentemente di turisti in cerca di refrigerio. Tra tutti spiccava un Calvino in edizione economica Mondadori letto con i piedi a mollo da una ragazzina: evidente obbligo scolastico. Per inciso, anche di giornali ne ho visti solo due: il mio e il quotidiano cittadino al bar.

E dunque, ci sto rimuginando. Sarà che solo l'altro giorno ho scorto i dati riportati da Internazionale sugli italiani che leggono, anzi, che non leggono: e fa male quel 54 per cento di italiani che non ci provano nemmeno con un libro in un anno intero.

Com'è possibile, mi ero domandato: nemmeno un gialletto comprato in edicola, nemmeno Moccia o Harry Potter? Come può essere vuota una vita in cui non riesce a entrare niente di tutto questo?

In genere faccio fatica a convincermi di certe statistiche, ma oggi, in piscina, mi sa che ho cominciato ad aprire gli occhi.

ps: e non ditemi di e-reader e tablet. Non mi stanno simpatici perché fregano il mio voyeurismo libresco, ma oggi ne ho visto solo uno.

 

lunedì 20 maggio 2013

Noi non siamo mancati al tempo


Il tempo ci è mancato
ma
noi non siamo mancati al tempo.

Il tempo si torce, si stende, si stira,
s'acciambella e chiude gli occhi.

Sazio, ci digerisce
e ci trascina nella sua notte.

(Pierre Maubé, pubblicato su Internazionale, traduzione di Francesca Spinelli)

mercoledì 15 agosto 2012

Dato che l'estate è fatta apposta per i romanzi

Durante l'anno mi attirano, mi piacciono, non mi piacciono, mi annoiano o mi entusiasmano libri molto diversi, non tutti di narrativa: libri di storia, di divulgazione scientifica, di musica o semplici pettegolezzi biografici.

Ma basta che arrivi l'estate e la promiscuità delle mie letture cede il passo al nutrimento del romanzo: il romanzo lungo e complicato, il romanzo che ci obbliga a vivere dentro le sue pagine, il romanzo che è come una casa di grandi stanze appartate e come un viaggio, come una di quelle traversate antiche che duravano settimane, come i viaggi definitivi di cui parlano proprio alcuni di questi romanzi: passaggio in India di E. M. Forster, il viaggio del Pequod, i sette anni di ritiro del giovane Hans Castorp nella Montagna incantata, l'eterno viaggio in treno in Siberia durante il caos dei primi tempi della rivoluzione che è la spina dorsale del Dottor Zivago, quello dello sfortunato Lord Jim ai limiti dell'infanzia e della redenzione.

Il caldo e i romanzi. L'ozio e i romanzi. La lettura dei romanzi come espressione perfetta dell'ozio....

(Antonio Muñoz Molina, Letture d'estate, da Internazionale)

lunedì 10 agosto 2009

Meglio qui che altrove



Ci sono molti buoni motivi per acquistare il numero speciale di Internazionale, dedicato al viaggio e in edicola fino al 21 agosto. Uno ve lo dico io ed è l'editoriale "Meglio qui che altrove", pubblicato sul New York Times da Pico Iyer, un giornalista e scrittore di viaggi che 20 anni fa rinunciò al suo lavoro al Time e al suo appartamento a Park Avenue per ritirarsi a vivere a Kyoto, in Giappone. Il perchè lo capiamo proprio da questo editoriale, un canto leggero e sentito alla vita che conquista la serenità per sottrazione.
"Le mie giornate sembrano durare un'eternità, eppure non mi viene in mente neanche una cosa che mi manchi. Non sono un monaco buddista e non posso dire di amare le privazioni o l'idea di dover fare un'ora di strada per stampare l'articolo che ho scritto. Ma a un certo punto ho deciso che, almeno per me, la felicità non stava in tutto ciò che volevo o di cui avevo bisogno, ma in tutto ciò che non volevo".
Così scrive il buon Pico, che nel lavoro di sottrazione include anche l'idea che altrove è meglio: vero che sognare un altrove aiuta sempre, ma è qui, solo qui, che si fanno i conti della propria vita.
Può servire, se questa estate rientreremo dai nostri viaggi cercando affannosamente qualcos'altro su una cartina, su una guida, su un mappamondo, perchè tutto, ma non questa nostra vita...

domenica 2 agosto 2009

New York, c'eravamo tanto amati


Se trovate le parole giuste, si può viaggiare anche rimanendo nella penombra della propria casa, senza sfidare l'asfalto rovente fuori, magari semplicemente sorseggiando qualcosa di fresco. E di "parole giuste" ce ne sono diverse sul numero speciale di Internazionale che come ogni agosto è dedicato al viaggio.
Tra le tante cose io vi segnalo Jonathan Franzen (l'autore di Le correzioni, e non solo) che ci racconta lo stato di New York. Lo fa a modo suo, inanellando una serie di interviste immaginarie che cominciano con l'addetta stampa dello Stato di New York e si concludono con lo Stato stesso. Lo fa come un atto di amore, meglio, per testimoniare la possibilità di un amore che, chissà, forse si potrebbe rinnovare, forse potrebbe non essere solo un ricordo che si accomoda nel passato, dopo aver provocato incomprensioni e sofferenze. "Riusciranno a ritrovare le emozioni di un tempo?" ci si chiede rammentando l'amore a prima vista di una volta... Un modo originale di raccontare un paese che, malgrado tutto, ti è entrato dentro.

mercoledì 29 luglio 2009

Internet muove la Cina

Da Internazionale un bell'articolo su come la Rete può smuovere anche un paese come la Cina, aprendo crepe inimmaginabili e portando in dono la sorpresa di opinioni perfino diverse... Non solo messaggini, su Internet, ma anche i semi di una nuova società civile...

Internet muove la Cina

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