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sabato 21 luglio 2012

Mi chiamo Tabucchi, come tutti

Non inganniamoci: scriviamo sempre dopo gli altri.


Nel mio caso, a questa operazione di idee e frasi di altri che acquisiscono un altro senso quando vengono ritoccate livemente, bisogna aggiungere un'operazione parallela e quasi identica: l'invasione nei miei testi di citazioni letterarie totalmente inventate, che si mescolano con quelle vere. E perché, mio Dio, lo faccio?

Credo che in fondo, dietro quetso metodo, ci sia un tentativo di modificare leggermente lo stile, forse perché è già da tempo che penso che, nel romanzo, sia tutta una questione di stile...

Sì, è vero. Scriviamo sempre dopo gli altri. E a me non provoca problemi ricordare di frequente questa evidenza. Di più: mi piace farlo, perché dentro di me si annida un dichiarato desiderio di non essere mai unicamente me stesso, ma di essere anche, sfacciatamente, gli altri.

Mi chiamo Tabucchi, come tutti....

(Enrique Vila-Matas, da La Repubblica)

lunedì 24 maggio 2010

Bufalino e il gran banchetto di citazioni


Non mi piacciono molto i libri che sono essenzialmente una miscellanea di citazioni, una raccolta più o meno sensata, più o meno accattivante, di motti, pensieri, stralci di diario.

Ci trovo un che di incompiuto, più o meno come un banchetto che si esaurisce con l'antipasto. Peggio ancora, a volte avverto il sentore dello specchietto per l'allodole, dell'operazione editoriale furbetta piuttosto che no. Vale anche per questo libro, ovviamente.

Il rischio di trovarmi di fronte esattamente a ciò a cui rimanda il titolo - Bluff di parole - c'era tutto. Solo che poi le parole sono di Gesualdo Bufalino. Che poi, per quanto mi riguarda, sarà sempre l'autore di libri straordinari quale Diceria dell'untore e soprattutto Argo il cieco.

Allora le cose cambiano, per forza. Mi sono regalato una bella serata, girando intorno a frasi come queste.

Ogni nome che leggo su un annunzio di lutto è un'amputazione di me

Vi sono parole bellissime che non si dovrebbero mai pronunciare. E' come esporre nall'aria crisalidi che sopportano male la luce

Per essere grandissimo a James manca solo un granello di stupidità

Dopo aver letto i suoi libri, conoscerlo di persona non potrà che migliorare le cose

Dietro la mia cortesia una selvaggia inospitalità

Simile a un colombo viaggiatore, il poeta porta sotto l'ala un messaggio che ignora

Cerco di plagiare il lettore e non è bello

Tardivo, il mio esordio? Precoce, piuttosto. Bastava un po' di pazienza e avrei esordito, beatamente, da postumo.

Mi sento passabilmente postumo, stamattina


Per uno come me, che si fa compagnia con le citazioni, quasi un pranzo di nozze.

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