martedì 28 marzo 2023

La Terapia del bar: Arnaldo Melloni racconta i Bruin Café dell'Olanda

 

I miei amati Paesi Bassi hanno dei locali tipici, tradizionali e di quartiere simili, anche se meno famosi, alle public house d’oltremanica. Si tratta dei Bruin Cafè dove gli abitanti (e i turisti) si ritrovano a bere principalmente birra e gin (jenever), chiacchierare e ascoltare musica. Non sono una sottomarca dei pub inglesi, hanno caratteristiche originali anche se li accomuna lo scopo sociale e di estensione del salotto di casa.

Bruin significa marrone perché sono tutti in legno scuro, sempre le pareti e spesso anche i pavimenti. L’atmosfera è soft, molto piacevole e confortevole, con luci soffuse e banconi spettacolari. Meno le seggiole che per qualche strano motivo sono quasi sempre d’epoca e decisamente scomode, soprattutto per chi è fuori misura come il sottoscritto e buona parte della popolazione locale.

L’odore all’interno è inconfondibile. Un concentrato di salsedine, birra e patate fritte che riprende in maniera decuplicata ciò che si respira in tutte le città olandesi. All’aria aperta il mare del nord e ogni tanto l’odore di pesce fresco hanno il sopravvento, dentro i Bruin cafè il profumo di luppolo e malto domina. Prima, quando si poteva fumare, era l’odore di tabacco a prevalere. Si sentivano soprattutto i tabacchi da sigaretta in busta e quelli da pipa. La fitta nebbia presente dentro i cafè contribuiva ad incrementare il colore scuro delle pareti.

Le mie esperienze nei Bruin Cafè sono state varie, anche grazie alle numerose trasferte in terra d’Olanda per lavoro e per diletto. Ne cito due di segno diverso. La prima, in gioventù a Groningen dove, in una chiesa sconsacrata trasformata in birreria, venni introdotto da un amico del luogo al terribile Kopstoot. Il locale serviva agli avventori birra al metro (un metro di birra, nel senso di boccali disposti in lunghezza per arrivare alla misura desiderata) e l’usanza locale prevede sorsi alternati di jenever e birra. Come mi spiegò l’amico, il gin accende il fuoco e la birra lo spenge … diciamo che non finì benissimo. Per capirsi, Kopstoot significa colpo in testa.

La seconda, in età più matura, ad Amsterdam giusto per segnalare i Bruin Cafè che preferisco: il De Zotte nel quartiere Joordan (il più vivo della città) che ha un ambiente molto accogliente, con un meraviglioso gatto bianco che si aggira tra i tavoli rafforzando l’idea del salotto di casa. La scelta di birre è indirizzata soprattutto su etichette belghe. 

Per soddisfare il mio patriottismo, cito anche lo splendido Arendsnest posizionato in Herengracht, lungo uno dei più bei canali della città, che si distingue dagli altri perché serve solo birre olandesi. Nella parte inferiore c'è anche una sala degustazione, la sala Bartholomeus, dove viene insegnato a degustare correttamente la birra, e vengono spiegati i processi di fermentazione.

Arnaldo Melloni


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