La vista delle stelle mi fa sempre sognare, come pure mi fanno pensare i puntini neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi.
Perché, mi dico, i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri della carta di Francia?
Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella. Ciò che però è certamente esatto, in questo ragionamento, è che essendo in vita non possiamo arrivare in una stella, non più di quanto, essendo morti, possiamo prendere il treno.
Comunque non mi sembra impossibile che il colera, i calcoli alla vescica, la tisi, il cancro, possano costituire dei mezzi di locomozione celeste, così come i battelli, gli omnibus e il treno sono mezzi di locomozione terrestri. Morire tranquillamente di vecchiaia sarebbe come viaggiare a piedi.
Per ora vado a dormire, perché è tardi e ti auguro buona notte e buona fortuna. Una stretta di mano,
tuo Vincent
(Vincent Van Gogh, Lettere a Theo, Guanda)
Perché, mi dico, i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri della carta di Francia?
Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella. Ciò che però è certamente esatto, in questo ragionamento, è che essendo in vita non possiamo arrivare in una stella, non più di quanto, essendo morti, possiamo prendere il treno.
Comunque non mi sembra impossibile che il colera, i calcoli alla vescica, la tisi, il cancro, possano costituire dei mezzi di locomozione celeste, così come i battelli, gli omnibus e il treno sono mezzi di locomozione terrestri. Morire tranquillamente di vecchiaia sarebbe come viaggiare a piedi.
Per ora vado a dormire, perché è tardi e ti auguro buona notte e buona fortuna. Una stretta di mano,
tuo Vincent
(Vincent Van Gogh, Lettere a Theo, Guanda)
Nient'altro che la curiosità è la molla di Fatti di cronaca di Andrè Gide, singolare libriccino pubblicato dalla Sellerio diversi anni fa e da me pescato una settimana in una bancarella di libri, tra moltissimi altri (in fondo, ancora la curiosità all'opera).
La curiosità, è questa la molla, questa volta messa al servizio di fatti di cronaca che, presentati nudi e crudi, non spiegano nulla, al massimo un come, mai un perché. E il cronista, colui che è chiamato a raccontarli, quei fatti, può essere anche particolarmente attento e scrupoloso, può abbondare in dettagli e verificare a fondo ogni circostanza, ma quella domanda rimane sempre.
E' la domanda che spesso ha accompagnato André Gide, nella sua vita piena di molte cose: durante la sua esperienza come giurato alla corte di assise di Rouen, ma anche come curatore di una collana di casi giudiziari pubblicata dal Gallimard con il tutolo - eloquente quanto mai - di Ne juges pas,non giudicate.
E ora questi piccoli, eclatanti fatti di cronaca raccolti in queste pagine. Delitti terribili, o suicidi che lasciano sgomenti: comunque atti criminali a cui manca una spiegazione, un interesse, un vero movente.
Troppo facile ammazzare per denaro, uccidersi per una malattia. Ma che cosa c'è dietro questi atti "disinteressati"?