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lunedì 29 luglio 2013

Mai tanti morti, nel nostro mare. Mai tanto silenzio

Io tutto questo l'ho saputo solo l'altro giorno: e mi chiedo perché.
 

Io che non volto le spalle, io che, se posso, conto i morti.
Io che ho divorato i libri sulle battaglie per cielo e per mare, sui maledetti ultimi ponti, sui sergenti nella neve, sui morti che camminavano, prima di diventare fumo nei camini.
Io che quegli anni me li sento ancora addosso e sono perfino facile a commuovermi. Oggi anche di più di quando ero ragazzino, sarà che il tempo biologico aiuta a trattenere ciò che il tempo della storia di solito si lascia scappare.
 

Non lo sapevo. Non ne sapevo niente.
Mai sentito parlare dell'Oria. Il piroscafo Oria.  L'altro giorno, la prima volta che me ne hanno parlato, non ho capito. Ho pensato a un lapsus. Forse ho addirittura sorriso all'ignoranza.
 

Ah, il Doria. Certo che ne ho sentito parlare. L'Andrea Doria.... la più grande e più veloce nave da passeggeri della flotta italiana. La più moderna e la più sicura: cosa che si diceva anche del Titanic, sarà pure che non porti male. L'Andrea Doria, certo. Successe in quell'anno in cui successe di tutto, il 1956. Quando ancora per trattarsi bene l'oceano si attraversava con le navi, non con gli aerei.
E perché poi piroscafo? Era un transatlantico. Un bel transatlantico. 
L'Andrea Doria che affondò davanti alle coste degli Stati Uniti: 46 passeggeri morti, ripeto, 46. Con tutto il rispetto.
 

Non sapevo dell'Oria, dei suoi 4 mila e più ragazzi morti così, per non avere voluto combattere con Hitler e Mussolini.
Come me, quanti non hanno saputo, quanti non sanno. 
 

domenica 3 giugno 2012

Mai guardare al futuro come a un nuovo presente

E' vero, a forza di guardare al nuovo che avanza, c'è il rischio di dimenticare ciò che avevamo già raggiunto, almeno come consapevolezza. Guardate per esempio a tutto il parlare che si è fatto in questi mesi sui rapporti tra Rete e letteratura. Non era stato già Italo Calvino, nelle sue Lezioni americane, a parlare di conoscenza e persino di romanzo come rete? E il web avrebbe visto la luce solo 10 anni più tardi....

Lo ha ricordato Gianni Riotta in un suo bell'articolo su Tuttolibri alla vigilia del Salone del libro di Torino:

Dite che Wikipedia ha inventato l'autore collettivo? Macché, già Bibbia, Odissea, Mahabharata, fiabe e ciclo di re Artù avevano un autore collettivo.

Insomma, le cose sono in movimento, ma non necessariamente questo movimento significa tagliare le proprie radici. E non necessariamente le profezie che si avverano ci allontanano dal passato. Sempre che si avverino, perché sentite cosa ci dice ancora Gianni Riotta:

Quanto ai predicatori di sventura digitale non ascoltateli troppo: nel 1894 il Times di Londra previde che entro il 1950 la città sarebbe stata sepolta da tre metri di sterco di cavallo.
Non calcolava l'auto, perché chi guarda al futuro come a un nuovo presente sbaglia. Sempre.


Il che è anche maledettamente confortante.



 

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  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...