Ammiano
Marcellino, uno storico che ai tempi ho maledetto per le traduzioni dal
latino, racconta cosa fece il grande generale Teodosio dopo che nel 370
sconfisse gli Alemanni. Popolo che, detto per inciso, immagino
piuttosto bellicoso.
Tutti quelli che catturò, per ordine dell’imperatore li mandò in Italia, dove, insediati in un paese fertile, ormai vivono e lavorano lungo il Po, pagando un tributo
Strano, no? E anche divertente, che il sangue degli Alemanni scorra ancora nelle vene dei discendenti padani di oggi. Sangue di barbari, sangue di gente che veniva da fuori.
Pensate: ai tempi si poteva vincere una guerra non per tenere fuori un popolo dai propri confini, ma per portarcelo dentro.
Aveva modi diversi di manifestarsi, il dominio dei più forti. E succedeva anche che i barbari diventassero più romani dei romani - pensate ai loro grandi generali, quelli che furono gli ultimi a tenere a galla l'impero.
Quante storie di vita, quanti possibili romanzi che un giorno potrebbero venire fuori, con questi barbari romani, o piuttosto, con questi romani barbari.
Tutti quelli che catturò, per ordine dell’imperatore li mandò in Italia, dove, insediati in un paese fertile, ormai vivono e lavorano lungo il Po, pagando un tributo
Strano, no? E anche divertente, che il sangue degli Alemanni scorra ancora nelle vene dei discendenti padani di oggi. Sangue di barbari, sangue di gente che veniva da fuori.
Pensate: ai tempi si poteva vincere una guerra non per tenere fuori un popolo dai propri confini, ma per portarcelo dentro.
Aveva modi diversi di manifestarsi, il dominio dei più forti. E succedeva anche che i barbari diventassero più romani dei romani - pensate ai loro grandi generali, quelli che furono gli ultimi a tenere a galla l'impero.
Quante storie di vita, quanti possibili romanzi che un giorno potrebbero venire fuori, con questi barbari romani, o piuttosto, con questi romani barbari.
Ammiano Marcellino, uno storico che ai tempi ho maledetto per le traduzioni dal latino, racconta cosa fece il grande generale Teodosio dopo che nel 370 sconfisse gli Alemanni. Popolo che, detto per inciso, immagino piuttosto bellicoso.
Tutti quelli che catturò, per ordine dell’imperatore li mandò in Italia, dove, insediati in un paese fertile, ormai vivono e lavorano lungo il Po, pagando un tributo
Strano, no? Ed è anche divertente considerare che il sangue degli Alemanni scorre ancora nelle vene dei discendenti padani di oggi. Sangue di barbari, sangue di gente che veniva da fuori.
Però c'è di più. Pensate: ai tempi si poteva vincere una guerra non per tenere fuori un popolo dai propri confini, ma per portarcelo dentro.
Nessun motivo umanitario, certo. I romani caricavano sulle spalle del loro impero qualcosa di molto simile al fardello dell'uomo bianco di britannica memoria. Ma in realtà puntavano al sodo.
Servivano braccia a buon prezzo, servivano soldati per l'esercito e contribuenti per le casse imperiali.
Servivano i barbari. E i barbari, come no, la loro parte la fecero.
Beh, forse Barbari di Alessandro Barbero (un cognome da predestinato) non è un libro da spiaggia. Però è un libro che fa bene leggere, con la consapevolezza che la lezione del passato può aiutare a ritrovare la strada smarrita nel presente.