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sabato 19 gennaio 2013

Stevenson e la diserzione dalle stelle dei padri



Ad un tratto sentii vergogna che quelle notti fossero più belle delle nostre notti, gli astri più dolci e lucenti, le costellazioni più armoniose.

Sentii vergogna, dico, come d'una estrema infedeltà, per aver disertato le stelle che brillarono sui miei padri....

(Robert Louis Stevenson, Nei mari del Sud)

lunedì 7 gennaio 2013

Le stelle e i treni di Vincent Van Gogh

La vista delle stelle mi fa sempre sognare, come pure mi fanno pensare i puntini neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi.

Perché, mi dico, i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri della carta di Francia?

Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella. Ciò che però è certamente esatto, in questo ragionamento, è che essendo in vita non possiamo arrivare in una stella, non più di quanto, essendo morti, possiamo prendere il treno.

Comunque non mi sembra impossibile che il colera, i calcoli alla vescica, la tisi, il cancro, possano costituire dei mezzi di locomozione celeste, così come i battelli, gli omnibus e il treno sono mezzi di locomozione terrestri. Morire tranquillamente di vecchiaia sarebbe come viaggiare a piedi.

Per ora vado a dormire, perché è tardi e ti auguro buona notte e buona fortuna. Una stretta di mano,
                                                                         
                                                                                                                             tuo Vincent

(Vincent Van Gogh, Lettere a Theo, Guanda)

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...