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sabato 11 maggio 2013

Questa guerra no, non finirà


OTTIMISTA. Ma una volta che ci sia la pace...
CRITICONE. ... Allora comincerà la guerra!
OTTIMISTA. Ma tutte le guerre sono terminate con una pace.
CRITICONE. Questa no. Questa non si è svolta alla superficie della vita... no, è imperversata dentro la vita stessa. Il fronte si è esteso a tutto il paese. E vi resterà. E alla vita mutata, se vita ancora ci sarà, si accompagnerà la vecchia condizione di spirito. Il mondo perisce e non lo si saprà. Tutto quanto era ieri, lo si sarà dimenticato; l'oggi non si vedrà e non si temerà il domani. Si sarà dimenticato che si è persa la guerra, dimenticato di averla cominciata, dimenticato di averla combattuta. Ecco perché la guerra non finirà.
OTTIMISTA. Ma una volta che ci sia la pace...
CRITICONE. ... non ci si sazierà più della guerra!
OTTIMISTA. Lei ha da ridire perfino sull'avvenire. Io sono e rimango un ottimista. I popoli sbagliando...
CRITICONE. ....disimparano. Anzi, sparano!

                                           (da Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanità, Adelphi)

lunedì 6 maggio 2013

La guerra trasforma la vita in un asilo

La guerra trasforma la vita in un asilo infantile, dove è sempre l'altro che ha cominciato, dove uno si vanta dei misfatti che rinfaccia all'altro, e la zuffa assume le forme del gioco dei soldati.

Quando c'è la guerra, si impara a guardar male ai bambini che giocano a fare i soldati.

Sono anticipazioni eccessive delle bambinate degli adulti.

(Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanità, Adelphi)

lunedì 21 novembre 2011

Cercando nel passato le lezioni per l'avvenire

Può piacere o non piacere Breve storia del futuro di Jacques Attali, grande successo nelle librerie di Francia, assai meno qui da noi (non che questo voglia dire molto, né di là né di qua).

Dipende, anche. Qualcuno potrà trovarci delle solide previsioni sul mondo che ci aspetta. A me ha preso soprattutto la prima parte in cui Attali prima di accompagnarci nel futuro si lancia in una sorprendente cavalcata attraverso i millenni del nostro passato, la storia dell'umanità in una manciata di pagine, impressionante sguardo di insieme su popoli, scoperte, civiltà, imperi. Inseguendo a dire il vero, e giustamente, più le monarchie che le ricchezze.

Il tutto disseminato da lapidarie lezioni per l'avvenire. Per esempio:

Lezione per l'avvenire: nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito

Lezione per l'avvenire: numerose invenzioni fondamentali sono il prodotto del lavoro di ricercatori, pagati con fondi pubblici per trovare altro


Lezione per l'avvenire: una nuova tecnologia di comunicazione, che sembrava centralizzatrice, si rivela un nemico inesorabile dei poteri in carica


Lezione per l'avvenire: è la penuria che costringe a cercare una nuova ricchezza. La scarsità è una benedizione per gli ambiziosi.

Sottoscrivo e sottoscrivendo mi rituffo nel passato.

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...