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lunedì 9 settembre 2013

Arrivare in Cina, per scoprire i suoni della pioggia

E nulla è più delicato del lento riposare delle gocce all'interno dei fiori di peonia al termine di una pioggia primaverile.

Così aveva lentamente imparato quanto potesse essere semplice e naturale quello che in un primo momento aveva trovato di un estetismo decadente: quanti suoni diversi potesse fare la pioggia, come potessero variare da un lento adagio, quasi sussurrato, a un crescendo che talora sembrava raggiungere intensità quasi sinfoniche....

Dopo le prime volte aveva imparato, come gli altri che lo accompagnavano, a non spostarsi quando una folata di vento spingeva la pioggia di taglio  e l'acqua giungeva dove sorseggiavano il té,  a riconoscere in quell'accenno di tempesta un momento più intenso, quasi un largo, naturale corale.

Si era formata allora la prima esile ma irreversibile frattura tra loro.

Come se la Cina non fosse per tutti; come se certe sensibilità richiedessero di essere messe alla prova, prima di potersi esprimere ed essere riconosciute.

(Stefano Cammelli, Muri rossi, Mauro Pagliai)






sabato 6 novembre 2010

Con Raymond Carver, un giorno di pioggia

Mi sono svegliato stamattina con
una gran voglia di restare tutto il giorno a letto
a leggere. Ho cercato di combatterla per un minuto.


Poi ho guardato fuori dalla finestra alla pioggia.
E mi sono arreso. Mi sono affidato totalmente
alla custodia di questa mattinata piovosa.


Rivivrei la mia vita un'altra volta?
Rifarei gli stessi imperdonabili errori?
Sì, se appena potessi, sì. Li rifarei.

(Da Raymond Carver, Racconti in forma di poesia, Minimun Fax)

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