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domenica 29 gennaio 2012

Viaggiare leggeri per prepararsi all'ultimo viaggio

Ciò che rende unico il tuo andare non è l'aver visto quelle montagne, quei monasteri, quei palazzi, o solcato quei sentieri, o attraversato quei mari, bensì su quella strada l'aver incontrato certe persone.


Purtroppo il turismo fa di tutto per impedirti gli incontri e ti fa viaggiare in gruppo; ma quando ti muovi da solo, con i mezzi lenti a basso consumo di energia, fatalmente ti trovi in queste situazioni.


E questo è un insegnamento enorme, soprattutto per l'ultimo viaggio della nostra vita, che è forse il più vero di tutti poiché sei rassegnato ad attraversare un mondo di cui non hai la minima idea, senza conoscere la lingua, senza nessun bagaglio, completamente nudo.


Credo che un uomo possa affrontare questo viaggio con più leggerezza se ha tanto viaggiato, poiché si è abituato a rinunciare al superfluo e alle fine capisce che deve lasciare in un angolino anche il proprio corpo, l'ultimo superfluo.


(Paolo Rumiz, intervista a Irene Ameglio, L'Indice)

sabato 28 gennaio 2012

Con Rumiz, il cammino che diventa narrazione

Parole e viaggi, che bel tema su cui riflettere, accettando le infinite rotte su cui ci può spingere la nostra curiosità.... Parole e viaggi: io l'avevo vista soprattutto come il libro che ti porti dietro e che segna un'esperienza. Oppure come la capacità di tradurre un viaggio in diario, resoconto, reportage.

E invece mi sa che c'è un legame ancora più profondo, necessario.

Come se ci fossero parole buone solo per quel viaggio, e viceversa. Come se prima di ogni altra cosa ogni viaggio si distinguesse non per ciò che di esso si potrà raccontare, ma per il ritmo, per la partitura delle parole che esso potrà pretendere.

Leggo da una bella intervista a Paolo Rumiz di Irene Ameglio, su L'Indice di gennaio:


Ogni viaggio comporta un linguaggio diverso, perché ogni viaggio ha un'andatura diversa, e anche la prosa cambia; e ci sono situazioni in cui la prosa non basta più, e devi passare al verso. Il cammino diventa narrazione; è una metamorfosi, che avviene attraverso l'andatura, la fatica, la solitudine dei bivacchi, la percezione del battito del respiro, i sogni, gli incontri, le ombre che ti seguono.

Mi piace. E mi convince.

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