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martedì 23 luglio 2013

I pensieri che svaniscono appena in Asia

E' strano come i tetri pensieri svaniscono appena si mette piede in Asia.

Solo ieri eravamo ancora sballottati nel mare del pensiero europeo, con le sue ansie politiche, le sue miserie sociali e le sue irrequiete aspirazioni, eredità dell'instabile razza di Giapeto, mentre ora ci sembra di scivolare sull'acqua immobile dove possiamo riposarci e dimenticare e rendere grazie.

L'incanto dell'Est è l'assenza di riflessione intellettuale, è la libertà che la mente si prende dall'ansia di guardare avanti e dal dolore di guardare indietro.

Nessuno qui pensa al passato o al futuro, ma solo al presente, e fino al giorno della morte, credo che sia solo il presente a durare. 

(da Anne Blunt, A Pilgrimage to Nejd, 1881)

mercoledì 29 maggio 2013

I tetri pensieri che spariscono in Asia

E' strano come i tetri pensieri svaniscono appena si mette piede in Asia.

Solo ieri eravamo ancora sballottati nel mare del pensiero europeo, con le sue ansie politiche, le sue miserie sociali e le sue irrequiete aspirazioni, eredità dell'instabile razza di Giapeto, mentre ora ci sembra di scivolare sull'acqua immobile dove possiamo riposarci e dimenticare e renderne grazie.

L'incanto dell'Est è l'assenza di riflessione intellettuale, è la libertà che la mente si prende dall'ansia di guardare avanti e dal dolore di guardare indietro.

Nessuno qui pensa al passato o al futuro, ma solo al presente, e fino al giorno della morte, credo che sia solo il presente a durare.

(Lady Blunt, Un pellegrinaggio a Nejd, 1878)

lunedì 26 ottobre 2009

Berlino-Mosca, a piedi oltre la cortina

More about Berlino-MoscaQualcuno lo paragona a un nuovo Chatwin, da parte mia non saprei e non so nemmeno se è utile anche per l’interessato un paragone così ingombrante.

Certo a differenza di Chatwin in Wolfgang Buscher l’esperienza del viaggio sembra meno letteraria o esistenziale, più scarnificata, ridotta alla sua essenza, in un qui e ora che non ha bisogno di suggestioni, moventi, sollecitazioni, e proprio per questo sa fare i conti con altri tempi e perfino con gli scheletri negli armadi della memoria.

In questo libro si racconta un impressionante viaggio a piedi, difficile non solo per quanto ha richiesto al corpo, difficile perché in questo percorso c’è una storia che viene da lontano, che appartiene all’altro della Germania e alla Germania stessa.
Ovvero a quell’Est, senza il quale non ci sarebbe il presente, quell'Est che pure non viene raccontato in un saggio, solo fatto emergere con la forza dei passi, delle sensazioni, delle riflessioni che accompagnano il viandante.

Da leggere, soprattutto in questi giorni che, con il ventennale del Muro, forse ci spingono con più forza a considerare quel mondo che di distendeva oltre la "cortina di ferro"

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...