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mercoledì 8 luglio 2015

I maestri francesi consigliano gli aspiranti scrittori

Avete la stoffa di tre poeti, ma prima di sfondare avrete avuto sei volte il tempo di morire di fame, se per vivere contate sui prodotti della vostra poesia.

In questo modo, con un ammonimento che suona ancora tristemente attuale (sempre che oggi sia davvero concepibile la possibilità di "sfondare" con la poesia), Honorè de Balzac si rivolgeva a un aspirante scrittore. Ed è con questa pagina che comincia Troppe puttane! Troppo canottaggio!, curioso e intrigante libretto proposto da Minimun Fax e curato da Filippo D'Angelo, che raccoglie una serie di "consigli ai giovani scrittori dai maestri della letteratura francese".

E dunque, innanzitutto il titolo: che è il consiglio, piuttosto ruvido, che il grande Flaubert rivolgeva allo scapestrato Guy De Maupassant, troppo incline a disperdere le sue energie in vari esercizi fisici.

E poi c'è solo da tuffarsi in questa antologia di grandi, con pagine non tutte uguali e non tutte capaci di parlarci ancora. Però anche straordinariamente ricche. Dotatevi di quadernetto e penna: e fate incetta di citazioni.

Charles Baudelaire: Sfido gli invidiosi a citarmi dei buoni versi che abbiano rovinato un editore.

Guy de Maupassant: Il talento è una lunga pazienza.

Andrè Gide: Scrivi il meno possibile, scrivi soltanto ciò che è indispensabile.

E molti, molti altri ancora. 

martedì 12 agosto 2014

L'atto d'amore degli accaniti lettori di Marcel Proust

Andrè Gide ne rifiutò la pubblicazione per poi mangiarsi le mani, tanto da ammettere nero su bianco che quello era stato "uno dei rimpianti, dei rimorsi più cocenti" di tutta una vita. Succede anche con i capolavori. Dopo molti rifiuti Marcel Proust fu costretto a pubblicare a proprie spese Dalla parte di Swann, il primo dei volumi della Recherche. E pensare che a un secolo di distanza godono ancora di buona salute i lettori di Proust.

In genere non coltivano la loro passione nel segreto della stanza. Sarà che non esitano a fare outing. Si riconoscono e si lasciano andare al gioco delle citazioni e delle predilezioni. Così dalle parole di Proust discendono altre parole: scambiate in un circolo di lettura ospitato da una libreria come depositate nelle pagine di una rivista.

In questo contesto il più bell'omaggio per il centenario - non solo un omaggio in effetti - è il volumetto Dalla parte di Marcel uscito per le Edizioni Clichy con cui si raccolgono pensieri, articoli, interviste, disegni su Proust e la Recherche, pubblicati in questi anni sulla rivista Cultura Commestibile: redazione che, evidentemente, è anche un covo di accaniti proustiani, pervicacemente convinti che la Recherche sia il "libro che ha cambiato il modo di scrivere, forse anche di pensare".

E' una miniera di sorprese, questo libriccino. Io mi limito a riportare un consiglio, sottratto alla Guida essenziale per il buon proustiano:

La Recherche è l'opera più laicamente sacra dell'umanità e come tale va letta e riletta costantemente anche una sola pagina al giorno.

Buona lettura.

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