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giovedì 21 giugno 2012

Sorpresa, è a Teheran la fiera del libro

Ma è proprio lo stesso paese? Occhi sgranati, titolo da leggere due volte, attenzione all'equivoco. Sì che lo è: è dell'Iran che si parla. Dell'Iran e di Teheran, che anche quest'anno ha ospitato la sua Fiera del Libro. 


E dunque, il paese da cui è arrivato Leggere Lolita a Teheran - lo splendido libro di Azar Nafisi su un manipolo di donne che sfidano il regime leggendo a loro rischio e pericolo lo scandaloso Nabokov - è lo stesso di una Fiera del Libro che con i numeri surclassa anche la Buchmesse di Francoforte. 

Mezzo milioni di visitatori, duemila case editrici e, tra gli stand, anche i libri di Dostoevskij e Murakami.

Paese faticoso, paese strano, l'Iran. Perché poi c'è anche l'altro lato della medaglia. Come racconta Alessandro Carlini sul Venerdì di Repubblica, da queste parti sono vietati anche il Simposio di Platone o l'Ulisse di James Joyce. 

Però i libri messi al bando, come i libri proibiti, in qualche modo riuscirete sempre a trovarli, magari per strada. 

Mercato nero di cultura. Reazione vitale di un paese che non si è arreso alla censura e anche così sa restituire alla cultura quel valore che da noi punta tristemente verso l'azzeramento.  

mercoledì 18 gennaio 2012

Cosa ci insegna leggere Lolita a Teheran

Ci sono dei libri che non solo sono belli, sono anche necessari per dare un senso all'azione stessa di leggere. Libri necessari per capire che ogni libro, a sua volta, è necessario. Senz'altro questo è il caso di Leggere Lolita a Teheran di Azir Nafasi (Adelphi). Dove Lolita è proprio quella, il libro meravigliosamente scandoloso, o scandalosamente meraviglioso (fate voi), del grande Nabokov.

Sono sempre stato convinto che ogni libro letto fosse nel suo piccolo un'affermazione di libertà, ma certo non mi ero mai immaginato che cosa potesse significare leggere e studiare Lolita nella Teheran della rivoluzione islamica.

Divorarsi queste pagine, commuoversi per il coraggio di questa professoressa e delle sue straordinarie studentesse, intuire quale splendido dono sia la lettura, è stato tutt'uno.

Inevitabile ritornare ad altre pagine, quelle di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (e al grandissimo film di Truffaut), con gli uomini del fuoco che distruggono i libri, con gli uomini e le donne-libro che provano a salvare ogni opera imparandola a memoria...

Solo che quanto ci racconta Azir Nafasi è maledettamente vero, non è un nostro incubo proiettato in un tempo futuro. Così come è vero l'esercizio di libertà che si addestra sulla bellezza di una pagina...

venerdì 18 novembre 2011

Se anche a Teheran si legge Amos Oz

Viene in mente un bellissimo libro di Azar Nafisi di qualche anno fa, titolo che dice già tutto, Leggere Lolita a Teheran..... E se leggere Lolita a Teheran, negli anni della rivoluzione fondamentalista, era già un'impresa, una provocazione, una splendida scoperta, che dire se si tratta di leggere non Nabokov l'immorale, ma Amos Oz, lo scrittore israeliano, cioè il nemico? 


Sembrerebbe naturale, poter trovare i suoi titoli in libreria, acquistarli, leggerli, condividerli.... anche perché, vorrei dire, negarsi certe possibilità significa farsi male, non fare male, perdere qualcosa e forse molto. E invece no, si sa come vanno le cose.


Per cui magari è una notizia che passerà inosservata, eppure è una grande bella notizia: mentre tra Israele e Iran prosegue il braccio di ferro sul nucleare, mentre spirano persino venti di guerra, Amos Oz viene tradotto in farsi e compare nelle librerie iraniane.


Per ora solo solo con un libro - D'un tratto, nel folto del bosco, che se volete è un altro titolo che dice tutto - un libro che è una fiaba per bambini (ma forse anche per adulti).


Una fiaba, solo una fiaba. Ma che bella questa fiaba che permette di raccontarne un'altra, sul potere dei libri, sulle parole che nessuno tiene a tenere dentro i confini.

lunedì 13 settembre 2010

Azar e quella libertà che scorre nelle vene

Leggevo sotto le coperte, con la borsa dell'acqua calda. A pancia in sotto. Abbracciavo i libri, mi ci scaldavo

Poi c'è chi dice che sono solo libri. Che magari sono un buon modo di ammazzare il tempo, di farlo in modo perfino elegante, però insomma, c'è ben altro nella vita. Se ne può prescindere, no? Anche per arredare il salotto ormai funzionano meno.

A chi così dice vorrei trasmettere tutta l'emozione che a mia volta è riuscita a trasmettere la bella intervista di Giovanna Zucconi a Azar Nafisi, pubblicata da Tuttolibri con un titolo che già la dice molto lunga:  I libri? Sono la libertà che corre nelle vene

Azar Nafisi forse non è un nome conosciutissimo in Italia, ma per quanto mi riguarda è lei che mi ha regalato una delle letture più intense e commoventi degli ultimi anni: Leggere Lolita a Teheran (Adelphi). Un libro che mi ha fatto capire più di tante altre cose che leggere può essere pratica di libertà, battaglia di dignità, possibilità di dare parola alla parte migliore di noi stessi.

Azar Nafisi è nata a Teheran, è stata la prima donna eletta nel Parlamento iraniano e ha anche insegnato all'Università prima di esserne espulsa.

Nella sua intervista a Giovanna Zucconi parte dalla scoperta, fatta insieme al babbo, della parola scritta:

Quando ero piccolissima, avevo forse tre anni, mio padre alla sera si sedeva accanto al mio letto e mi leggeva Ferdusi, il grande poeta epico iraniano di oltre mille anni fa. E' la poesia, la nostra identità

Abbiamo bisogno di voci così, pulite e coraggiose. Abbiamo bisogno di atti di amore per i libri.

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  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...