Era troppo, Fosco. Un uomo straordinario, nel bene e nel male. Affascinante e impossibile, ma niente a che vedere con la canzone di Gianna Nannini. Troppo bello, troppo eccentrico, troppo curioso. E troppo libero.
Fosco Maraini: i suoi viaggi per abbracciare il mondo, i suoi affetti che non si lasciavano rinchiudere tra quattro pareti.
Cosa può rimanere a una figlia di un padre così? Amore e ferite, senz'altro.Ma se la figlia è una scrittrice, se la figlia ha coltivato il senso delle parole, allora anche una manciata di taccuini può rappresentare un ponte tra due vite, il codice che svela il segreto, una promessa che si rinnova.
Dacia ce li ha sotto gli occhi e forse non sa bene cosa farsene, se aggiungere parole ad altre parole, se consegnarli ad altri sguardi. Dice, con Goethe:
Fosco Maraini: i suoi viaggi per abbracciare il mondo, i suoi affetti che non si lasciavano rinchiudere tra quattro pareti.
Cosa può rimanere a una figlia di un padre così? Amore e ferite, senz'altro.Ma se la figlia è una scrittrice, se la figlia ha coltivato il senso delle parole, allora anche una manciata di taccuini può rappresentare un ponte tra due vite, il codice che svela il segreto, una promessa che si rinnova.
Dacia ce li ha sotto gli occhi e forse non sa bene cosa farsene, se aggiungere parole ad altre parole, se consegnarli ad altri sguardi. Dice, con Goethe: