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lunedì 20 giugno 2011

Se anche Franzen non ce la fa con La Recherche

Se anche Jonathan Franzen non ce l'ha fatta con Marcel Proust, forse possiamo tutti essere più sereni: abbandoniamo ogni senso di colpa per non aver finito e a volte nemmeno cominiciato uno dei capolavori più citati e mi sa anche meno esplorati della letteratura moderna.

Perchè è così, dici La Recherche e vai in confusione. Arrossisci e provi a dileguarti dalla domanda con qualche frasetta di circostanza. Ma tu l'hai letta? Fossero tutti sinceri con se stessi e con il prossimo, ammettendo la propria ignoranza, magari rivendicandola.

C'è anche chi rivendica letture remote, parziali, rabdomantiche, frettolose (con La recherche?), ma sempre con qualche imbarazzo, perché Proust, si sa, è Proust.

Afferma Angelo Aquaro su Repubblica, a proposito dell'outing di Jonathan Franzen:

L'opera di Marcel Proust incute un rispetto così sacrale che perfino i più grandi ci si rapportano con lo stesso senso di colpevole inadeguatezza che attanaglia il comune lettore

Sarà per questo che il grande Franzen subito dopo l'outing si è lasciato andare a una mezza sorpresa? Ancora no, però questa estate, sapete, magari sarà la volta buona.

venerdì 6 agosto 2010

Campana a morto per la cara vecchia libreria?

Era piuttosto inquietante, e anche triste, la notizia pubblicata ieri su Repubblica, sulla crisi della Barnes & Noble, la grande catena di librerie americane – un gigante assoluto del settore – messo in ginocchio dall'eBook. Brutta notizia, almeno per chi crede nel valore delle librerie.

Campana a morto per le care vecchie librerie?

Così sembrerebbe a considerare la storia di questo gigante, senza dimenticare tutto quello che in questa estate si sta sentendo a proposito di libri digitali e dintorni.

Ma insomma, a leggere meglio e fino in fondo, non dobbiamo deprimerci troppo. E non solo perché la crisi delle librerie non è crisi di lettori. In realtà anche in America pare che a entrare in crisi siano stati  i grandi magazzini del libro. Pare che anzi si stiano aprendo nuove opportunità per le librerie indipendenti, magari dove non ci sono mai state: e questa è davvero una bella notizia.

Nuove idee di librerie, che non solo scaffali per librerie in vendita. Che si fanno forti del rapporto diretto, ravvicinato, imperniato sulla competenza e la fiducia.

Ma la cosa più bella è che sono proprio le nuove tecnologie a dare una mano alla cara vecchia libreria. E così Angelo Aquaro conclude il suo pezzo da New York:

Su quell'iPhone da cui puoi scaricare tutti gli eBook del mondo, uno di quegli apparecchi che dovrebbe segnare la fine del libro, è comparsa un'applicazione che sia chiama “IndieBound”: e ti aiuta a trovare le librerie indipendenti più vicine. Dove un libraio gentile ti spiegherà che sì, va bene l'ultimo di Nora Roberts, ma se cerchi una bella storia d'amore...

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  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...