domenica 26 marzo 2023

La terapia del bar: Mario Pini e il quartier generale al Circolo Arci


La terapia sì, mai titolo poteva essere più appropriato, perché di 
malattia si trattava. Dolorosa che non ti dava scampo, intrigante come non mai. Generazione di anticorpi che ti avrebbero permesso di non incontrarla di nuovo, purtroppo, quella malattia: si chiamava gioventù.


Erano i primissimi anni '70, il '68 girava ancora a pieno regime nelle menti e sulle strade. La presa di coscienza, le P38, le domeniche di austerity. 

Eravamo un manipolo fiorentino di portatori sani di quella malattia chiamata gioventù, nel biennio che avrebbe portato alla maturità, e avevamo bisogno di un Quartier Generale, una Centrale Operativa alla quale far confluire tutti gli Huston, we have a problem del periodo. 

La casa del Pelucco fu il primo luogo designato. Non poteva che essere così. La nonna Fanny sempre disponibile, i genitori Tullio e Guglielma oberati da tanto lavoro, una presenza più rarefatta ma sempre intensa. All'anagrafe Pelucco faceva Alessandro, e si era guadagnato il nomignolo grazie al ciuffo ribelle di capelli sempre ritti al risveglio, come i  Robby e Quattordici della Gallina Tric Trac

Eravamo tanti, sempre in movimento, un'andare e venire continuo da suggerire spazi e orari più ampi da adibire allo scopo.

Prima il Circolo ARCI a pochi metri, un bel giardino con la pista di pattinaggio, coadiuvato in un secondo tempo da una casa nel mezzo di ciò che allora era campagna. Presa in affitto grazie alla maggiore età già raggiunta dallo Sceriffo, facente a scuola funzione di capoclasse, al secolo Alessandro pure lui. 

Ma era il Circolo il luogo dove si faceva la storia e si sviluppavano gli anticorpi alla malattia chiamata gioventù. Dove confluivano fra gli altri Fabio da Oltrarno, Marcello dal vicino Campo di Marte, Marco da piazza della Vittoria. E poi Cinzia, Roberta, Rossella e altre amiche dei dintorni, con le loro incertezze e la loro capacità di amare più sviluppata della nostra. Lunghe serate e tardi pomeriggi passati lì, una busta di patatine, un pezzetto di pizza, una birra, in compagnia degli intrighi di cuore e dei dibattiti infiniti sull'esistenza. Ma lì, anche per organizzare le gite domenicali al mare, la prima uscita in campeggio all'Elba, l'Interrail in giro per l'Europa.

Doveva passare qualche anno prima che uscisse Ecce Bombo, ma noi eravamo già lì, funzionava proprio in quel modo. 

E di anni ne mancavano ancora quindici prima che Ligabue pubblicasse Bar Mario, ma noi eravamo già lì, funzionava proprio in quel modo.

Il Centro Tecnico di Coverciano e lo Stadio Franchi erano a un passo, ma non avevamo tempo per il calcio, c'era da rifare il Mondo, e prima da costruire il nostro...

Mario Pini

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