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sabato 3 novembre 2012

Quella volta in un posto come l'Happy Bar

Accanto all'Happy Bar, giusto dietro l'angolo, qualche giorno fa una sala scommesse ha preso il posto di un barbiere d'altri tempi, che era lì almeno da quando in centro arrivavo a cavalluccio sulle spalle di mio padre. 

Già, non solo banche e immobiliari: anche le sale scommesse proliferano in questa città, sarà che rimane solo il gioco a cui aggrapparsi, dopo che le banche e le immobiliari, appunto, ti hanno spolpato.

Alle banche e alle immobiliari preferisco senz'altro le sale scommesse. Mi dispiace per quella bottega, con i suoi sedili in similpelle, l'odore di borotalco e di lozione, i calendari con le donnine accanto agli specchi, però questo posto non è male per la libera uscita del pomeriggio.

Ne approfitto ora, col seguente programma: due passi, caffeino, ancora due passi per sgranchirmi le gambe, quindi schedina scelta a caso tra i tanti concorsi che lo Stato-lotteria propone nella sua immensa benevolenza.

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...