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domenica 12 dicembre 2010

Raymond e i consigli per scrivere onestamente

Non ho niente da insegnare, e non voglio fare prediche. L'unica cosa che so è che voglio scrivere più che posso, e con la maggior accuratezza possibile

Beh, se volete Niente trucchi da quattro soldi è anche un libriccino furbo, di quelli che mettono radici all'ombra di un grande nome, garanzia di qualità, prendendo brani e citazioni in qua e là.

Però questa volta la cosa funziona e ci permette di entrare davvero nell'"officina" di uno dei grandi del Novecento americano, che poi è tra coloro che amo di più, Raymond Carver.

Funziona al punto tale che una volta terminato a me è sembrato di volere ancora più bene al grande Raymond.

Non so se questi "consigli" aiuteranno qualcuno a scrivere meglio, però credo che a tanti serviranno ad amare di più la lettura, grazie a questa lezione di sincerità, rigore, semplicità: la lezione più difficile.

Una lezione che si annuncia già dal sottotitolo: Consigli per scrivere onestamente. Pe poi trascinarsi con parole come queste, parole che non sono solo parole, anche se trattano di parole

Non lo so quanti libri uno si può portare dietro nella tomba, ma comunque bisogna sforzarsi di fare del nostro meglio, altrimenti che senso ha?

sabato 6 novembre 2010

Con Raymond Carver, un giorno di pioggia

Mi sono svegliato stamattina con
una gran voglia di restare tutto il giorno a letto
a leggere. Ho cercato di combatterla per un minuto.


Poi ho guardato fuori dalla finestra alla pioggia.
E mi sono arreso. Mi sono affidato totalmente
alla custodia di questa mattinata piovosa.


Rivivrei la mia vita un'altra volta?
Rifarei gli stessi imperdonabili errori?
Sì, se appena potessi, sì. Li rifarei.

(Da Raymond Carver, Racconti in forma di poesia, Minimun Fax)

domenica 24 ottobre 2010

Quando verrai, il libro che spiazza

Ti spiazza, Quando verrai di Laura Pugno (Minimum Fax), perché è uno di quei libri che sembrano fatti apposta per sgretolare le aspettative con cui lo hai attaccato.

Lo comincia e ti scaraventa subito in un mondo marginale, dove le case sono malandate roulotte e vivere è arrangiarsi, lontani dal cuore della città ma anche dalle strade che portano davvero verso orizzonti lontani. Fai presto a classificarlo come una storia di periferie e illegalità varie, iniezione di crudo realismo, che fa certamente bene, sempre che la lucidità dello sguardo riesca a farsi anche buona letteratura.

Poi però diventa qualcos'altro, storia di appetiti e morbosità, romanzo di formazione, trama che si insedia nei paraggi della letteratura fantastica.

Pagine che staccano gli ormeggi e vanno altrove. Non che nemmeno questo regali la gioia della libertà, sia ben chiaro. Il cielo sospeso su questa storia rimane livido. E perfino Eva, la ragazzina protagonista, inchiodata a una vita che non pare nemmeno vita, mi sa che appartiene a un altro pianeta.

Libro scritto benissimo (di Laura Pugno, che non conoscevo, voglio leggere anche Sirene, di cui dicono un gran bene), libro gelido, libro da cui mi sono congedato con un senso di vuoto.

A volte c'è bisogno anche di questo.

venerdì 16 luglio 2010

Tempo di Tour de France, tempo di Gianni Mura

Tanto la corsa langue, e c'interessa di più sapere dove vanno a finire i poeti, quando muoiono

I Tour de France di Gianni Mura stanno tutti in frasi come queste, perché una tappa non è solo una tappa, è molte altre cose che solo alla fine porteranno una ruota davanti alle altre a tagliare il traguardo, sono sciabolate di poesia, indugi enogastronomici, riflessioni morali, citazioni colte, piaceri dei sensi e quant'altro.

Solo un piccolo assaggio:

Si va avanti per un assaggio, e per bere Calvados, naturalmente, come farebbe il commissario Maigret. Devo confessare che continuo a frequentare posti che avrebbe frequentato Maigret e che mangio cose che piacevano a lui e del resto, senza farlo apposta, piacciono anche a me: spezzatino con piselli, una parte del vitello che si chama onglet, in italiano non so, con gli scalogni, e trippe alla maniera di Caen,e caraffe di vino sfuso (non sempre però). Solo girando per le strade piccole e sostando in strani bar-tabaccherie-ristoranti-alberghi, magari con tre camere, si ha la sensazione di capire la Francia, o almeno di capire Simenon, mi voglio rovinare, uno dei più grandi scrittori del secolo. Qualcuno arriverà a dirlo fra cent'anni

Poi c'è anche la corsa, ovviamente, soprattutto la corsa, in questa antologia uscita per Minimum Fax dei più bei pezzi scritti da Mura inviato speciale. C'è tutto il Tour, sublime e spietato, poesia e fatica, gloria e bassezza.

Per chi ama il ciclismo, un libro necessario. Per chi ama la Francia, una sorpresa. Per tutti gli altri, un libro che è un piacere leggere sognando i campi di lavanda della Provenza o l'aria pulita dei Pirenei.

mercoledì 10 febbraio 2010

I rimedi casalinghi di Angela Pneuman

More about Rimedi casalinghi
Beh, questa è un'altra scoperta della Minimum Fax, quasi un marchio di fabbrica, un certificato di qualità. Non è certo la prima volta che questa casa editrice ci propone nomi nuovi della letteratura contemporanea americana, andando quasi sempre a segno. E per inciso, quasi sempre si tratta di autori che si cimentano con il racconto, anche questo qualcosa vorrà dire.

Ora tocca ad Angela Pneuman, una scrittrice che ignoravo completamente. Otto racconti, otto storie di adolescenza al femminile, otto linee di ombra da attraversare in un'America che non è l'America per noi più consueta. Qui si parla di Kentucky e dintorni, di America di provincia, di America puritana. Un paese che, solo ad affacciarsi alla porta di casa, è più lontano, più diverso di quanto lo possano essere tante destinazioni del turismo a caccia di facile esotismo.

Rimedi casalinghi: cioé otto racconti scritti benissimo. C'è mestiere, c'è qualità. Ma rispetto ad altri autori, mi pare che qui ci sia anche meno capacità di emozionare e di lasciare il segno. Sarà che ho nostalgia dei racconti della Munro o, per rimanere alla Minimun Fax, dei racconti di Kevin Canty (ve li consiglio, il titolo è Tenersi la mano nel sonno, bellissimi)

Sento odore di prodotto ben confezionato, quasi da scuola di scrittura creativa. E mi sbaglierò, però a volte diffido dalle cose scritte troppo bene. Meglio meno mestiere e più anima.

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...