martedì 25 agosto 2020

Fruttero & Lucentini, la qualità della premiata ditta

Pensosa leggerezza, questa è l'espressione che a volte ho incontrato a proposito dell'opera di Fruttero & Lucentini. Che pare un ossimoro, comunque una delle cose che vien bene dire, ma che poi sono come le uova di Pasqua con una sorpresa da niente dentro.

Prendete però un libro come Enigma in luogo di mare (Oscar Mondadori), questo titolo che di per sè è già sospeso tra il richiamo al romanzo di genere e la vertigine metafisica buona per Parigi e Buenos Aires. 

Basta inoltrarsi per poche pagine e subito si capisce cosa si intende. Pensosa leggerezza: ovvero si può essere lievi, intriganti, coinvolgenti, ma senza essere banali. Si può giocare un gioco serio. Si può persino essere precisi e rigorosi, direi implacabili. 

Ecco, siamo in Maremma, dalle parti di Castiglione della Pescaia: posto ideale per le vacanze al mare, solo che siamo in inverno, quando i colori svaniscono, l'umido impregna tutto e dietro le persiane sbarrate ristagna il tempo dell'attesa: per lo meno fino alla primavera successiva. 

Pineta della Gualdana, nome di fantasia per un posto che invece i due conoscevano molto bene, buen retiro di un'aristocrazia di sangue e di cultura quando Capalbio era ancora borgo di contadini. 

Presto ci sarà una sparizione, forse un delitto, comunque un mistero su cui indagare. Eppure in ogni pagina c'è anche il divertimento - ovviamente serio - della commedia di costume. E c'è tutta un'Italia di politici arrivisti, di dongiovanni invecchiati, di depressi cronici. 

Potrebbe essere il tipico libro da spiaggia, da portarsi sotto l'ombrellone e non smettere più. Che differenza però con tanti best seller dei nostri tempi: un'altra epoca, per come i personaggi sono scavati, i dialoghi curati, le parole scelte con gusto.

Ho fulminato questo libro in vacanza. Ho provato a tenere a bada rimpianti che mi hanno reso un po' più anziano. Ho invidiato i due,  con la loro & da premiata ditta garanzia di qualità. 

A tenerli insieme, certo, non era solo l'impresa commerciale. Avrei voluto vederli sotto un ombrellone, davanti il mare della mia Toscana e loro a inventarsi situazioni e giochi di parole.

Nessun commento:

Posta un commento

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...