lunedì 22 giugno 2015

Cara vecchia Londra, sul filo della memoria

Simonetta Agnello, non ancora signora Hornby, non ancora scrittrice affermata, atterra a Londra la prima volta nel settembre 1963. E' un altro pianeta - a tre ore di volo - rispetto alla sua Palermo. E forse anche quella Londra è un altro pianeta rispetto alla Londra di oggi: la Londra dei primi successi dei Beatles, la Londra che i tempi ancora non hanno scosso, in fondo facile da rappresentare anche con rassicuranti luoghi comuni, il tè delle cinque e le file ordinate al bus.

E' ancora una ragazza, Simonetta Agnello, che a Londra finirà per stabilirsi e fare carriera - in uno studio da avvocati. Una vita a Londra per una ragazza di buona famiglia siciliana. Ed è questa Londra che ora lei ci racconta, riannodando i fili della memoria, tra nostalgia e curiosità.

Per chi ama la cara vecchia Inghilterra, per chi ne è ancora tentato, è un libro da non perdere La mia Londra (Giunti). Lettura che restituisce il piacere del vagabondaggio per giardini pubblici e pub di tradizione. Lettura che non può che avere che un nume tutelare, quel Samuel Johnson, padre dell'illuminismo inglese, che a Londra arrivò giovane per sbarcare il lunario e che Londra non abbandonò mai più.

Il mondo non è ancora esaurito, affermava Johnson, fammi vedere domani qualcosa che non ho mai visto prima.

Così diceva, ma poi era Londra che gli si presentava come un libro pieno ancora di sorprese. 

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