venerdì 30 maggio 2014

Dieci persone intorno al vulcano

C'è Janet che desidera un amore, c'è Hans che è ossessionato da un disco raro, c'é Consuelo che ha una missione, c'è Roberto che è in cerca di una nota, c'è Kevin che insegue suo padre, c'è Vanessa che pretende giustizia, c'è Antoine che anela un rifugio, c'è Richard che vuole un trampolino, c'è Yumi che ambisce a un lavoro, c'è Ingrid che sul ciglio della morte attende una risposta....

Dieci personaggi, ma Dieci piccoli indiani di Agatha Christie non c'entra niente. Dieci personaggi che inseguono qualcosa, o che scappano da qualcosa. Dieci personaggi in viaggio, lungo le loro traiettorie geografiche ed esistenziali, le più disparate. E per tutti un punto di arrivo e incrocio, al cospetto dell'undicesimo personaggio, il personaggio che non è un personaggio, anzi lo è: Iddu, ovvero il vulcano di Stromboli. Potente, metafisico, magnetico, pagano.

Che bel libro che è Iddu. Dieci vite per il dio del fuoco, opera prima di Andrea Vismara (edizioni Spartaco) che dell'opera prima non ha certo i difetti - è scrittura matura, storia potente - ma semmai i pregi - freschezza, e originalità.

Ho avuto la fortuna di presentare questo libro, l'altro giorno al caffè letterario delle Murate, a Firenze. Più che una presentazione, in realtà, una conversazione sospinta da letture intense e dalla musica - al basso - dello stesso Andrea. E quelle pagine sono state ritmo ed emozione che mi ha confermato la prima lettura.

Quella di Andrea è una nuova voce che si affaccia sul panorama non esaltante della narrativa italiana. Ci scommetto sopra: ne sentiremo ancora parlare. Sarà che è anche fotografo: e le storie che racconta in Iddu mi sembra di vederle scorrere come sequenze cinematografiche. Sarà che è anche musicista: e a leggere questo libro pare di riacciuffare le note dei Sigur Ros, o di Keith Jarret, o di Miles David.

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