Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando erano i giovani a voltare le spalle agli adulti, in un'ansia di futuro che a volte si faceva sogno rivoluzionario e altre volte fuga.
Ne è passata tanta di acqua che oggi la generazione “contro” è quella degli adulti. E sono loro che hanno voltato le spalle ai loro figli.
Una generazione tradita, appunto. Una generazione a cui è stato portato via quel futuro che un tempo poteva essere addirittura utopia. Una generazione che vive anche il presente come assenza, invisibilità, impossibilità a costruire, progettare, contare.
Da un'università che non mantiene le sue promesse a un lavoro che pare una condanna al precariato. Da una politica immorale e faziosa a una società che sempre di più è dominata da un individualismo sfrenato. Il merito che è quasi un handicap e tanto posto al sole per i soliti furbi e i raccomandati della prima e dell'ultima ora.
E' questa l'Italia di oggi, solo che Pier Luigi Celli in La generazione tradita non si limita a descriverla per consegnarci alla rassegnazione.
C'è voglia di riscatto, in queste pagine. E qualche buona idea per raccogliere la sfida del futuro.
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