Quante volte ci riempiamo la bocca di parole che suonano alte ma che non sappiamo bene quali concetti si portano dietro. Verità, giustizia, libertà....
Parole importanti, che spesso sono consegnate all'esercizio retorico o alla riflessione filosofica, ma che in realtà hanno a che vedere con la vita, con quanto fa sì che l'uomo sia davvero uomo. Come in quella gran pagina di Shakespeare dove Antonio, di fronte al cadavere di Bruto che si è appena suicidato, esclama: “Questo era un uomo!”. E Bruto era addirittura il nemico...
Essere un uomo, cioè essere autentico. E con La vita autentica (Raffaello Cortina editore) Vito Mancuso non ci offre una lezione di teologia, ma ci stana, ci provoca, esige da noi di interrogarci.
Autentico, cioè che riguarda noi stessi. Ma cosa effettivamente ci riguarda?
Che risposte importanti, che si colgono tra queste pagine. Che la condizione della autenticità è la libertà. Che la libertà è una conquista e una sfida. Che la libertà non è vuota, ma ha bisogno di una vocazione, di una missione, di qualcosa comunque più grande di noi...
Un libro che fa bene, un libro che ci dà profondità....
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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Un bel libro che però, in una prospettiva credente, brilla per una mancanza: Gesù Cristo. La vita autentica è infatti, per Mancuso, che continua a dirsi teologo cattolico (ma lui intende cattolico a modo suo come detto chiaramente nel suo sito),frutto della libera capacità dell'uomo di dar vita alla legge dell'essere che è legge che indirizza verso il bene. Ciò ci porterà nella condizione del divino che non è altro dal terreno (per Mancuso non esiste un umano e un divino come due piani di realtà, perciò, esempio natalizio, non vi è incarnazione, venuta di Dio nella carne), ma solo il terreno pienamente realizzato.
RispondiEliminaGesù non è il salvatore perchè non c'è bisogno di salvatori, dato che non vi è peccato originale, egli è solo un esempio di persona che è riuscita a vivere per il bene e per questo può essere chiamata divina o figlio di Dio.
Come si vede qui di teologia cristiana proprio non ve n'è!
Buon Natale!
Anonimo ma cosa dici? Manca la figura di Gesu' nel libro di Mancuso? Ma gli hai letti tutti i riferimenti ai vangeli sinottici, e a quello di Giovanni, soprattutto quello che riguarda la posizione di Pilato (scettica rispetto ad una eventuale definizione di verita' da parte di Gesu'?). E i riferimenti a Heidegger e alle sue prese di posizioni poco chiare nei confronti del nazismo dovute ad una mancanza di visione divina e ultima dell'essere (su cui si puo' non essere d'accordo)? E i riferimenti alla lettera ai Romani da parte di San Paolo sul significato tutto cristiano del peccato? Ma che ti aspettavi le solite tiritere alla Messori? Mancuso e' su altri livelli.
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