
Ci sono parole importanti, non superflue, che solo il silenzio rende davvero vive. E ci sono silenzi che scavano e ci riportano alla bellezza della parola che lascia una traccia.
Però a pensarci bene nè le parole nè i silenzi avrebbero per noi alcun significato, senza la nostra capacità di ascolto.
Ascoltare: azione umile, raccolta, così timida che in apparenza non è nemmeno un'azione, piuttosto qualcosa che avvicina l'uomo a una ciotola che si riempie di acqua.
Eppure è l'ascolto a fare la differenza, come dono da accogliere, talento da coltivare, arte da svelare.
Proprio l'ascolto è il filo che in questo 2009 caratterizza il percorso di Le parole e il silenzio, il ciclo di incontri che ormai da tre anni la Fondazione Baracchi propone in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del Casentino, in Toscana.
Il prossimo appuntamento è sabato prossimo, il 10 ottobre (villa La Mausolea, Soci, ore 16.30), con l'incontro "Infinitamente grande, infinitamente piccolo: la scienza della meraviglia". Un modo diverso per parlare di scienza, con la scienza che diventa altro, diventa di più: un viaggio, un'avventura, una possibilità di meraviglia, un canto di bellezza.
Dagli astri lontani anni luce, l'infinitamente grande, ai più minuscoli insetti, l'infinitamente piccolo: un incontro con alcuni grandi scienziati che per una volta non terranno una lezione dalla cattedra, ma ci racconteranno brividi e stupori di un lavoro che ci permette di "ascoltare" l'universo. Io ci sarò.
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