mercoledì 25 agosto 2010

Della passione di sbirciare i libri altrui

Non credo di essere l'unico, anzi, credo che sia un'abitudine frequente tra tutti coloro che amano i libri. E' un piacere, insomma, dare una sbirciatina alle letture degli altri. Una bella curiosità da coltivare con la sensazione che anche le cose più piacevolmente inutili sono importanti.

Non dico dell'irresistibile attrazione che esercitano le librerie anche (soprattutto?) in case in cui entro per la prima volta, come se quei titoli, quelle costole sistemate una accanto all'altra, potessero spiegarmi molto del loro legittimo proprietario (e una libreria, in effetti, ha qualcosa del diario personale).

Parlo delle sbirciatine occasionali ed estemporanee. Quelle indirizzate alle letture di perfetti sconosciuti. Di chi si è conquistato un posto a sedere in un bus affollato e ora ha aperto il suo libro. Oppure di chi si è seduto al tavolino di un bar tuffandosi in pagine che lo estraniano dal mondo intero.

Ci sono situazioni che rendono irresistibile questo voyeurismo libresco - per esempio le letture da spiaggia - e piccole grandi soddisfazioni che si possono raccogliere - a me succede quando all'estero vedo qualcuno che legge un libro a me caro tradotto in qualche altra lingua.

Leggo ora che anche l'abitudine alla sbirciatina è entrata nell'era delle nuove tecnologie, come tutto o quasi tutto del resto. Pare infatti che sul sito di una biblioteca inglese online, Book depository, sia disponibile un'applicazione che consente di vedere chi ha comprato un certo titolo, quando e dove. Tutto questo con una delle solite mappe virtuali, su scala planetaria.

Lì per lì ci sono rimasto male. Volete mettere con i tempi in cui si doveva dimostrare un occhio ben allenato e a volte si incappava in qualche equivoco? Nell'epoca dell'ebook incombente non poteva che succedere anche questo.

Poi però mi sono detto. Qui è virtuale l'esercizio della curiosità non il libro. E tantomeno l'acquisto del libro.
In fondo aspetto di vedere se anche qualcuno in Italia si inventerà qualcosa del genere.

4 commenti:

  1. Per me è una sorta di attrazione fatale, quasi una calamatia. Entro in una casa sconosciuta e la prima cosa che cerco con gli occhi, su cui mi soffermo, sono i libri. Se non ne trovo.. sento che il mio giudizio ne viene influito. Anche se è sbagliato. Grazie ad Anobii mi trovo a sbirciare le altrui librerie..ma per curiosità e voglia di scovare nuovi testi interessanti!

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  2. E' vero, anch'io non posso farci niente, anche questo è un pregiudizio, anche se in positivo, però se entro in una casa piena di libri non solo mi sento più a mio agio ma assegno subito qualche punto in più al mio interlocutore (che poi magari in seguito si rivelerà assai peggiore di altri che i libri proprio non li leggono). E vuoi mettere,le persone che girano con un libro in tasca?
    Hai ragione anche in questo, Anobii ci piace parecchio anche per la possibilità di sbirciare senza passare per indiscreti... A presto paolo

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  3. anche per me è una tentazione irresistibile la "sbirciatina" alla libreria che sia fisica (anche io assegno qualche punticino sulla fiducia), bookdepository (eh si ho un account), anobii, goodreads ... mi piace avere il libro in borsa purtroppo però ne stavo accumulando così tanti e ho così poco spazio (capirai condivido un appartamento con altri 3 inquilini)che l'ereader è stata una scelta obbligata

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  4. Secondo me una libreria piena di libri è anche una sorta di invisibile lascia passare fra le anime. Crea sintonia...

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