lunedì 24 maggio 2021

Nelle case degli scrittori, dove eravamo già stati


 Inseguendo l'ombra degli scrittori, incontriamo la nostra. Sulle loro pagine ci si siamo riconosciuti, nello loro stanze li riconosciamo. 

Credo sia proprio questo l'alchimia che sprigiona i suoi effetti ogni volta che mi avvicino a una casa abitata da un qualche scrittore che ho avuto già modo di frequentare con le mie letture. Si tratti della casa natale di Dino Campana a Marradi, come della residenza estiva di Thomas Mann a Nida, in Lituania: solo per citare le prime due che mi vengono in mente. 

Irresistibile l'attrazione che esercitano, obbligatorio una visita che peraltro, per quanto mi riguarda, ha poco a che vedere con le fatiche e gli scrupoli dello studioso. In ogni caso non cerco le bacheche con i manoscritti, le lettere autografe, i documenti e i cimeli. Punto sulle emozioni, respiro un'atmosfera, provo a insinuarmi in una vita. 

Per tutto questo mi sono trovato perfettamente a mio agio nelle pagine de La finestra di Leopardi di Mauro Novelli (Feltrinelli), una viaggio da viaggiatore vero, che mette in gioco la sua curiosità e ha il gusto della narrazione. Niente a che vedere con un  approccio professorale e nemmeno da guida alla visita: piuttosto tanta voglia di tessere fili per tenere insieme luoghi, letture, storie. 

Forse vale anche come un gigantesco ripasso della letteratura italiana - male non fa. Eppure è altro quello che trovo in questo libro perfetto per chi sa che nei libri si viaggia, ma anche che i viaggi sono fatti di tanti buoni libri. 

Le scoperte non mancano, benché la più bella sia in verità una conferma di qualcosa che vien facile dimenticare: Nelle case degli scrittori siamo già stati anche senza averci mai messo piede. 

Sempre pronti comunque a ritrovarle e a mettersi in ascolto: perchè forse è di tutte le case, ma sono soprattutto le case degli scrittori a possedere la capacità di raccontarci storie.




 

 

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