lunedì 7 settembre 2020

Il Dante di Mario Tobino, parole per il nostro tempo


Ve lo consiglio: è un buon modo per cominciare il lungo periodo delle celebrazioni per il centenario di Dante, senza cascare nella retorica degli anniversari o nella pignoleria senza cuore di tanti studi specialistici. 

Con questo libro ci si può emozionare, ci si può persino appassionare: e così deve essere con Dante, che fu uomo di passioni travolgenti, senza le quali non si capirebbe nemmeno il suo viaggio attraverso l'Inferno e il Purgatorio per ascendere al Paradiso. 

Di passioni ce ne sono a iosa nelle pagine di Biondo era e bello, il libro con cui Mario Tobino racconta la vita dell'illustre fiorentino, qualcosa di più e di diverso da una biografia, malgrado tutti gli studi che presuppone. 

Ci sono gli amori giovanili e non solo giovanili, le sbronze con gli amici in notti trascorse a declamare versi e a coltivare possibilità, l'ardore della politica e la foga della appartenenza di fazione, il furore per i torti subiti e la sete di giustizia, i morsi del rimpianto e il desiderio di quiete, l'anelito per un mondo rifondato su nuove bassi e la sfiducia più desolata. Solo per cominciare a mettere in fila qualcosa. 

Passioni che sono raccontate, che ci sono trasmesse, perchè c'è la passione di Mario Tobino. Che non decide di scrivere di Dante come si può scegliere tra due prodotti al supermercato. C'è un amore che viene da lontano, una confidenza che il tempo non logora, una consuetudine che non si fa noia. 

Da ragazzo, da adolescente, da giovane, da uomo - confiderà un giorno - lessi i versi di Dante: mi rimasero addosso come il caldo del cappotto d'inverno.

E ancora: 

Ho amato Dante come si ama il proprio padre che da bambini ci prese per mano e dalla sua bocca ogni parola era dorata moneta.

I versi mandati a memoria, gli studi scovati nelle librerie, le letture solitarie ma soprattutto in compagnia, a cercare insospettabili complicità: col padrone di un'osteria dove con Dante si poteva tirare tardi come con i ricoverati del manicomio dove lavorava da medico. 

Occhio alle date: Biondo era e bello è lavoro di parecchio tempo, intorno al Sessantotto. E pare proprio che parlando della Firenze del Trecento Tobino si rivolga anche ai suoi anni. 

Merita provarci ancora: cercare Dante per cercare parole per il nostro tempo.




 

 



 

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