lunedì 18 maggio 2020

Con Mordecai (o con Barney) in un localino di Montreal

 "Richler, cosa fai?" gli chiedevano. E lui: "Scrivo romanzi". "Ah, bene. E di lavoro?" 

E' sempre così, con Mordecai Richler, un sorriso e una strizzata di malinconia, una battuta corrosiva e una lacrima che fa capolino. Se c'era bisogno di una conferma, ecco che la ritrovo in questo libro di Christian Rocca, Sulle strade di Barney (Bompiani).

Uno di quei libri che uno compra quasi per dovere - come potrei altrimenti visto che la Versione di Barney me lo porterei sulla famosa isola deserta? - e che invece uno finisce per divorare solo per piacere, per immenso piacere.

E sarà che hai delle idee su quello che deve esserci dentro e che queste idee vengono da subito deliziosamente smentite. Sarà che non si tratta di un saggio su Mordecai Richler - lui avrebbe certamente detestato i saggi su Mordecai Richler - ma piuttosto di un viaggio in Canada sulle sue tracce, di una memoria affettuosa, di un gioco delle parti. 

Sarà che il titolo ti spiazza e ti porta altrove. 

Pensate. Sulle strade di Barney. Mica Sulle strade di Mordecai. Un viaggio all'inseguimento di quel magnifico personaggio, Barney Panofski, che ebbe la magnifica sorte di uscire dalle sue pagine e di confondersi con lo scrittore che lo mise al mondo... 

E questo libro è anche questo, una dolce, commovente, divertente tentazione di equivoco tra Mordecai e Barney. Con lo stesso Christian che si mette in mezzo tra i due, magari per una bella bevuta insieme in quel localino di Montreal, non prima delle quattro del pomeriggio, però...

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