"Però non esiste nessun segreto. Le pietanze migliori sono fatte di pochi ingredienti, semmai il segreto sta nelle mani di chi le prepara e nel palato di chi le mangia".
Spiega Carmine Abate che era tempo che voleva scrivere un libro come Il banchetto di nozze e altri sapori, solo che se si sentiva come un ristorante con un menù sterminato, dove rischi l'abbuffata o te ne rimani lì perché non sai cosa scegliere. Succede anche con la scrittura quando hai molto dire. Poi succede anche che per la testa ti frulla qualcosa che forse non avevi neppure messo in conto e tutto si mette in movimento. Per Abate è stato risentire in bocca il sapore memorabile della frittata mare e monti della nonna.
Con un titolo così, certo, si potrebbe presumere di avere sotto gli occhi un libro di cucina. Invece di una storia di vita si tratta. Di una storia raccontata attraverso i sapori e i saperi della cucina. E fortunato davvero chi è in grado di raccontarla così, una storia ampia, varia, intensa. Pensate a quanti non possono dire molto di più di pizze surgelate, piatti pronti acquistati al supermercato, frettolosi buffet.
Ma Carmine Abate, fortunato, è uomo del sud, anzi, uomo del sud che appartiene alla storica comunità di lingua albanese che ha la sua lingiua, la sua traduzione e naturalmente il suo modo di vivere il cibo. La tavola è piacere, esplosione di odori e colori, gusti che non lasciano indifferenti, ma anche patto tra generazioni, legami che si rinnovano, identità che si conserva e si tramanda.
E' la festa che accoglie il padre emigrato quando ritorna a casa per le ferie. E' la radice che non viene spezzata quando per motivi di lavoro anche lui si trasferisce in Germania, nè viene meno quando i libri e poi il mestiere di insegnante trasformano altre abitudini di vita e tradizioni famigliari. E' ciò che si può mettere comunque in gioco, perché il cibo è anche scambio, esplorazione, meticciato culturale: come quando deciderà di trasferirsi a Trento con la donna della vita - a metà strada tra la Germania e la Calabria - e il matrimonio si celebrerà con una straordinaria polenta con la 'nduja, sintesi perfetta di Nord e di Sud.
Questa è la vita di Carmine Abate, la vita di tutti i giorni e la vita delle grandi occasioni. Sempre fedele alla frittata della nonna, alle tredici cose buone del Natale, all'amico cuoco che con i segreti della cucina trasmette anche un cuore immenso.
Un libro da leggere per poi sedersi a tavola. E capire che è in questo modo che si ritorna a ciò che conta nella vita.
Spiega Carmine Abate che era tempo che voleva scrivere un libro come Il banchetto di nozze e altri sapori, solo che se si sentiva come un ristorante con un menù sterminato, dove rischi l'abbuffata o te ne rimani lì perché non sai cosa scegliere. Succede anche con la scrittura quando hai molto dire. Poi succede anche che per la testa ti frulla qualcosa che forse non avevi neppure messo in conto e tutto si mette in movimento. Per Abate è stato risentire in bocca il sapore memorabile della frittata mare e monti della nonna.
Con un titolo così, certo, si potrebbe presumere di avere sotto gli occhi un libro di cucina. Invece di una storia di vita si tratta. Di una storia raccontata attraverso i sapori e i saperi della cucina. E fortunato davvero chi è in grado di raccontarla così, una storia ampia, varia, intensa. Pensate a quanti non possono dire molto di più di pizze surgelate, piatti pronti acquistati al supermercato, frettolosi buffet.
Ma Carmine Abate, fortunato, è uomo del sud, anzi, uomo del sud che appartiene alla storica comunità di lingua albanese che ha la sua lingiua, la sua traduzione e naturalmente il suo modo di vivere il cibo. La tavola è piacere, esplosione di odori e colori, gusti che non lasciano indifferenti, ma anche patto tra generazioni, legami che si rinnovano, identità che si conserva e si tramanda.
E' la festa che accoglie il padre emigrato quando ritorna a casa per le ferie. E' la radice che non viene spezzata quando per motivi di lavoro anche lui si trasferisce in Germania, nè viene meno quando i libri e poi il mestiere di insegnante trasformano altre abitudini di vita e tradizioni famigliari. E' ciò che si può mettere comunque in gioco, perché il cibo è anche scambio, esplorazione, meticciato culturale: come quando deciderà di trasferirsi a Trento con la donna della vita - a metà strada tra la Germania e la Calabria - e il matrimonio si celebrerà con una straordinaria polenta con la 'nduja, sintesi perfetta di Nord e di Sud.
Questa è la vita di Carmine Abate, la vita di tutti i giorni e la vita delle grandi occasioni. Sempre fedele alla frittata della nonna, alle tredici cose buone del Natale, all'amico cuoco che con i segreti della cucina trasmette anche un cuore immenso.
Un libro da leggere per poi sedersi a tavola. E capire che è in questo modo che si ritorna a ciò che conta nella vita.
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