"Vede, il fatto che dia importanza a un vecchio conto mi piace. Non le servirà a nulla, probabilmente, ma mi piace che la storia l'abbia un po' turbato. Lei ha immaginazione. E poi è un sentimentale, come me" rise. "Chi lo direbbe?"
"Io" disse Ambrosio.
Non avevo ancora incontrato il commissario Ambrosio - malgrado la notorietà raggiunta e il volto che, per una serie televisiva, ai tempi gli ha prestato Ugo Tognazzi. Non lo conoscevo - e a parte interrogarmi su tanta distrazione per un appassionato di gialli come il sottoscritto, mi piace il gusto di questa scoperta tardiva. Mica è sempre necessario inseguire l'ultimissima tra le ultime novità. C'è tanto da scoprire, tra quanto abbiamo tralasciato negli anni.... Scoperte, davvero, che hanno un altro sapore.
E dunque, ho appena finito di chiudere Il caso Kodra, il romanzo con cui Renato Olivieri ha dato vita al commissario Ambrosio. Non ci sarei mai arrivato, senza il trafiletto di un settimanale che, prima del commissario, ricordava proprio Olivieri, giornalista colto e raffinato, innamorato delle cose belle e della sua città, Milano. Quanto bastava, per lasciarsi tentare.
E dunque, ecco questa singolare figura di investigatore, che fa la sua apparizione nel 1978, e non è un duro, un cinico, tanto meno un corrotto. Piuttosto un uomo malinconico, solitario, abituato ad alleviare i dolori della vita con buone letture invece che con eccessi alcolici.
Sono entrato bene nel libro - sarà anche per l'epigrafe dal Macbeth di Shakespeare (La vita non è che un'ombra che cammina; un povero attore che si pavoneggia e si agita per la sua ora sulla scena...), che a suo modo la dice lunga.
E poi il corpo di quella donna disteso per strada - pare un incidente stradale - la nebbia di Milano (Ambrosio non lo immaginerei in nessuna altra città) e il primo passo di un'inchiesta che sgorga dal dubbio, ma prima ancora, forse, dalla nostalgia e poi dalla curiosità... che piacere, avere scoperto Olivieri e il suo commissario....
"Io" disse Ambrosio.
Non avevo ancora incontrato il commissario Ambrosio - malgrado la notorietà raggiunta e il volto che, per una serie televisiva, ai tempi gli ha prestato Ugo Tognazzi. Non lo conoscevo - e a parte interrogarmi su tanta distrazione per un appassionato di gialli come il sottoscritto, mi piace il gusto di questa scoperta tardiva. Mica è sempre necessario inseguire l'ultimissima tra le ultime novità. C'è tanto da scoprire, tra quanto abbiamo tralasciato negli anni.... Scoperte, davvero, che hanno un altro sapore.
E dunque, ho appena finito di chiudere Il caso Kodra, il romanzo con cui Renato Olivieri ha dato vita al commissario Ambrosio. Non ci sarei mai arrivato, senza il trafiletto di un settimanale che, prima del commissario, ricordava proprio Olivieri, giornalista colto e raffinato, innamorato delle cose belle e della sua città, Milano. Quanto bastava, per lasciarsi tentare.
E dunque, ecco questa singolare figura di investigatore, che fa la sua apparizione nel 1978, e non è un duro, un cinico, tanto meno un corrotto. Piuttosto un uomo malinconico, solitario, abituato ad alleviare i dolori della vita con buone letture invece che con eccessi alcolici.
Sono entrato bene nel libro - sarà anche per l'epigrafe dal Macbeth di Shakespeare (La vita non è che un'ombra che cammina; un povero attore che si pavoneggia e si agita per la sua ora sulla scena...), che a suo modo la dice lunga.
E poi il corpo di quella donna disteso per strada - pare un incidente stradale - la nebbia di Milano (Ambrosio non lo immaginerei in nessuna altra città) e il primo passo di un'inchiesta che sgorga dal dubbio, ma prima ancora, forse, dalla nostalgia e poi dalla curiosità... che piacere, avere scoperto Olivieri e il suo commissario....
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