venerdì 22 maggio 2015

L'uomo nell'ombra in un noir diverso

Per chi è stanco dei solito noir a menù fisso, ammazzamenti in dosi crescenti e rese di conti senza un sussulto. Per chi esige qualcosa di meno scontato anche nel raccontare i fatti di casa nostra, leggi mafia o 'ndrangheta, perché anche un romanzo di genere può essere una formidabile occasione per capirci qualcosa di più. Per chi sa che una buona trama non basta, perché bisogna entrare dentro i personaggi, scavare nei loro vissuti, nei tempi diversi della loro storia.

Beh, per tutto questo è davvero una buona lettura La firma del puparo di Roberto Riccardi (edizioni e/o), l'ultima inchiesta del tenente Rocco Liguori.

Dentro ci sono molte cose dentro, che sono anche pezzi di mosaico o piuttosto fili di una ragnatela che dovrebbero ricondurre al puparo, personaggio che vive nell'ombra e muove i fili di tutto.

Però c'è soprattutto il tempo, in questo libro. Il tempo dell'indagine, fiato sul collo per arrivare in fondo e salvare vite. Ma soprattutto il tempo della vita: tracce del passato che davvero galleggiano come sugheri in mare.

Perché poi questa è una storia che riporta a paese natio, alle radici, alla stagione dell'infanzia. A due ragazzini che hanno respirato la stessa aria e giocato gli stessi giochi, prima di incamminarsi su strade diverse: uomo di giustizia, l'uno, uomo di criminalità organizzata, l'altro.

Ci sarà possibile di ritrovarsi, per un atto di riparazione o almeno per un cenno di saluto?

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