Era il 1973 e
l'inverno era alle porte. Partire prima di tutto è rispondere a una domanda che ancora oggi risuona: cos'è che spinge un uomo a partire e
percorrere a piedi più di 400 chilometri, tra le montagne
dell'Himalaya?
Cosa c'è prima di questo bel libro che il tempo non ha logorato, Il leopardo delle nevi di Peter Matthiesen (edizioni Neri Pozza)?
Cosa c'è prima di questo bel libro che il tempo non ha logorato, Il leopardo delle nevi di Peter Matthiesen (edizioni Neri Pozza)?
Forse il fascino dell'antica civiltà tibetana, ancora
non travolta dai tempi moderni. Forse il richiamo di questi posti, di queste
cime innevate e gole profonde.
O forse proprio quell'animale, quella
creatura che è più un mito che una presenza. E in effetti solo in questo modo si può dare un senso a questo incredibile viaggio di due mesi e centinaia di chilometri dietro un animale raro ed elusivo, tanto che sembra avere la consistenza del sogno.
Del leopardo delle
nevi di Peter Matthiesen riesce più facile raccontare qualcosa intorno a un fuoco che
rintracciare le orme. Però è proprio questa la sfida.
Tranne
comprendere che, in qualche modo, il leopardo delle nevi siamo noi
stessi e che in effetti ciò a cui si dà la caccia è un significato
alla vita
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