E' scandaloso quanto poco si nomini l'Appennino.
Nei titoli dei giornali compare cinque volte meno rispetto alle Alpi. Della catena dominante si parla continuamente: convegni sulla transumanza degli orsi, sulle regioni a statuto speciale, i dialetti occitani, il postfordismo del Nordest pedemontano, la biodiversità nelle Orobiche e i fiumi del Bellunese.
Non parliamo dell'Alto Adige e dei suoi maledetti gerani ai balconi. Una pestilenza. Eppure, le Alpi sono solo la cornice esterna del paese. Gli Appennini invece ne sono l'anima, lo stomaco, la colonna vertebrale. E sono lunghi quasi il doppio.
Senza di loro, la patria si affloscerebbe come uno Zeppelin senza gas nella pancia.
(Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti, Feltrinelli)
Nei titoli dei giornali compare cinque volte meno rispetto alle Alpi. Della catena dominante si parla continuamente: convegni sulla transumanza degli orsi, sulle regioni a statuto speciale, i dialetti occitani, il postfordismo del Nordest pedemontano, la biodiversità nelle Orobiche e i fiumi del Bellunese.
Non parliamo dell'Alto Adige e dei suoi maledetti gerani ai balconi. Una pestilenza. Eppure, le Alpi sono solo la cornice esterna del paese. Gli Appennini invece ne sono l'anima, lo stomaco, la colonna vertebrale. E sono lunghi quasi il doppio.
Senza di loro, la patria si affloscerebbe come uno Zeppelin senza gas nella pancia.
(Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti, Feltrinelli)
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