mercoledì 22 gennaio 2014

Antonio Tabucchi: Quando tornano sul loro volto non c'è scritto niente

Più di una volta sono andato ad aspettare l'autobus di ritorno da qualche parte, fingendo di aspettare qualcuno anche se non aspettavo nessuno, per guardare le persone che scendevano. Sul volto hanno meraviglia, eccitazione, stanchezza, a volte non sono più tanto giovani, qualcuno ha portato anche i nipoti più grandicelli.

Mi piace guardarle, queste persone: hanno davvero fatto un viaggio, anche se solo di poche centinaia di chilometri. Magari, non so, al mio paese sono stati ad Assisi o sul lago Trasimeno. E il viaggio ce l'hanno negli occhi assonnati dove è rimasto il disagio e l'allegria di quella breve evasione.

Invece, al contrario, mi è capitato di osservare certe giovani coppie, oggi, che magari non hanno mai visto gli Uffizi o il Colosseo e che quando si sposano vanno in viaggio di nozze alle Seychelles o alle Isole Comore. Quando tornano, sul loro volto non c'è scritto niente.

Del resto, cosa ci fa uno alle Isole Comore? Sono solo abbronzati. Lo stesso risultato l'avrebbero ottenuto standosene seduti nel cortile di casa o sul terrazzo.

(Antonio Tabucchi, tratto da Ogni viaggio è un romanzo di Paolo di Paolo, Laterza)

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