lunedì 14 ottobre 2013

Ecco il signor G., con tutti i suoi "non so"

Attraverso tutti i suoi dubbi il nostro G era cambiato, era uscito all'aperto, era diventato un altro: era ormai diventato tutti i nostri "non so".

Magari piacerà solo a chi in questi anni non ha smesso di amare le canzoni e i monologhi di Giorgio Gaber; di conseguenza, per evidenti motivi anagrafici, interesserà solo chi ha attraversato certi anni e certi frangenti della nostra storia. Però se rientrate nelle due categorie, questo è un libro da leggere: la storia di Giorgio Gaber attraverso le parole del suo coautore e amico Sandro Luporini, finalmente stanato dal suo quasi proverbiale riserbo.

G. Vi racconto Gaber (Mondadori) è un lungo racconto su un uomo che più volte ha messo il dito nella piaga, traendo uno strano godimento dalla possibilità di mettere a nudo alibi, contraddizioni, luoghi comuni. Con una sua parabola, che in diversi non hanno compreso o voluto accettare, dai tempi dei grandi movimenti che dovevano cambiare tutto ai tempi in cui certe parole sono state svuotate di ogni significato e abbandonate nelle povere mani degli epigoni e dei fanatici.

Per me, è anche la storia di uno straordinario sodalizio artistico. Gaber e Luporini. L'uomo sul palco e l'uomo dietro le quinte, insieme, in questa vita di parole condivise. E mica sono poche, le cose che vengono in mente.

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