domenica 15 settembre 2013

Colpito nel suo amor proprio, permette che Dublino accorra in suo aiuto.

Ricorda lo strano e stupefacente sogno che aveva fatto due anni prima in ospedale quando si era ammalato gravemente: una lunga passeggiata per le vie della capitale irlandese, città nella quale non è mai stato, ma che nel sogno conosceva perfettamente, come se avesse vissuto lì un'altra vita.

La cosa più stupefacente era la straordinaria precisione dei molteplici particolari.

Erano particolari della Dublino reale, o semplicemente sembravano veri a causa dell'intensità ineguagliabile del sogno?

Quando si era svegliato, aveva continuato a non sapere nulla di Dublino, ma aveva la strana certezza assoluta di essere stato a lungo a passeggio per le strade di quella città e gli risultava impossibile dimenticare l'unico momento difficile del sogno, quello in cui la realtà diventava strana e commovente: l'istante in cui sua moglie scopriva che aveva ricominciato a bere, lì in un bar di Dublino.

(Enrique Villa-Matas, Dublinesque, Feltrinelli)

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