martedì 15 gennaio 2013

Lo strano caso di Mr. Stevenson nelle Hawaii

Dunque, da dove tirare il primo filo?

Forse dalla scoperta fortuita che un giorno Athos Bigongiali, bravo scrittore toscano, fa spulciando un indice bibliografico: quello di un libro, Dr. Hyde and Mr. Stevenson, che non conosceva e che pare sia stato edito nientemeno che a Tokio.

In che senso, Dr Hyde e Mr. Stevenson? Come si possono accostare lo scrittore e il personaggio nato dalla penna e dalla fantasia del primo? E se fosse un altro caso di sdoppiamento, come ben sappiamo proprio per Hyde, anzi per mister Hyde, così inseparabile dal dottor Jeckill?

Sorpresa, sorpresa di Athos Bigongiali e quindi anche nostra: c'è stato davvero un dottor Hyde nella vita di Stevenson, un dottor Hyde in carne e ossa con cui ebbe a che fare. Lontano dall'Europa, nella breve vita felice che Stevenson riuscì a cogliere nei mari del Sud.

Senza Athos Bigongiali probabilmente oggi non avremmo modo di leggere la Lettera al dottor Hyde pubblicata da Sellerio. E che Stevenson scrisse davvero, a un reverendo protestante delle Hawaii. Lettera vibrante di sdegno, lettera durissima contro questo Hyde che non ha niente a che vedere con i delitti nelle nebbie della Londra vittoriana, ma che si è reso colpevole di un misfatto reale: denigrare la figura di un missionario che era morto nella cura degli indigeni ricoverati in un lazzareto.

Lettera inattesa da parte di un uomo che in realtà ambiva a questo:

Nessuna parte del mondo ha un fascino altrettanto potente per chi la visiti: ora il mio compito è di dare un'idea di quel fascino a coloro che viaggiano seduti accanto al fuoco.

E che pure non girava la testa di fronte alle storture del mondo, quasi sempre peggiori di quelle raccontate sulla carta.

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