Vorrei che vi stupiste non solo per le cose che leggete: è anche per il fatto miracoloso di poterle leggere.
Parole da Fuoco pallido di Nabokov, una delle tante citazioni che si spalancano come una finestra in un prezioso libriccino - I fantasmi delle biblioteche di Jacques Bonnet - che è un atto di amore per le biblioteche, per i libri che si affollano sui loro scaffali, per tutte le storie che essi riescono a porgere, per il dono della lettura che poi è possibilità di consolazione e redenzione, speranza e piacere.
Pagine, trame, personaggi che non si dileguano una volta che un libro è stato messo via, rimangono, aleggiano come fantasmi di un incantesimo che è bello non spezzare. Croce e delizia non dei collezionisti di volumi, ma di chi semplicemente ama popolare il suo tempo con i mondi della lettura. Le biblioteche di cui non si parla non sono riservate alle edizioni rare, hanno piena cittadinanza solo i libri che è bello leggere.
Questo libriccino non si racconta. Mi limito a qualche spigolatura, in qua e là.
L'incontro dell'autore con Giuseppe Pontiggia, in una serata innaffiata dalla vodka e dalla bella idea di fondare un'associazione tra tutte le persone che possiedono più di 20 mila libri.
L'esame delle differenze che separano un collezionista da un lettore insaziabile.
L'immagine di quell'uomo condannato a morte durante il Terrore, che continuava a leggere un libro mentre lo portavano alla ghigliottina e che quando sale sul patibolo mette un segno sull'ultima pagina letta.
Una riflessione che condivido: L'importante non è leggere velocemente, ma leggere ogni cosa alla giusta velocità.
Una cosa a cui non avevo mai pensato: La mia biblioteca è popolata da centinaia di migliaia di personaggi, alcuni reali e altri fittizi. Quelli reali sono i cosiddetti personaggi immaginari delle opere letterarie, quelli fittizi sono gli scrittori.
Una domanda inquietante: Avrei raccolto la stessa biblioteca se fossi nato nella generazione di Internet?
E un'altra citazione di un accademico francese che perse tutti i suoi libri in un incendio: I libri mi sarebbero serviti a poco se non avessi imparato a farne a meno.
Dopo ho richiuso questo libriccino, l'ho sistemato nello scaffale riservato alla Sellerio (a proposito, ci sono pagine interessanti sull'ordine che si tenta di attribuire ai nostri libri), e ho scoperto di amarli ancora di più, con tutti i personaggi immaginari, e per quanto mi riguarda, con tutti i viaggi immaginari che ognuno di essi rappresenta.
Parole da Fuoco pallido di Nabokov, una delle tante citazioni che si spalancano come una finestra in un prezioso libriccino - I fantasmi delle biblioteche di Jacques Bonnet - che è un atto di amore per le biblioteche, per i libri che si affollano sui loro scaffali, per tutte le storie che essi riescono a porgere, per il dono della lettura che poi è possibilità di consolazione e redenzione, speranza e piacere.
Pagine, trame, personaggi che non si dileguano una volta che un libro è stato messo via, rimangono, aleggiano come fantasmi di un incantesimo che è bello non spezzare. Croce e delizia non dei collezionisti di volumi, ma di chi semplicemente ama popolare il suo tempo con i mondi della lettura. Le biblioteche di cui non si parla non sono riservate alle edizioni rare, hanno piena cittadinanza solo i libri che è bello leggere.
Questo libriccino non si racconta. Mi limito a qualche spigolatura, in qua e là.
L'incontro dell'autore con Giuseppe Pontiggia, in una serata innaffiata dalla vodka e dalla bella idea di fondare un'associazione tra tutte le persone che possiedono più di 20 mila libri.
L'esame delle differenze che separano un collezionista da un lettore insaziabile.
L'immagine di quell'uomo condannato a morte durante il Terrore, che continuava a leggere un libro mentre lo portavano alla ghigliottina e che quando sale sul patibolo mette un segno sull'ultima pagina letta.
Una riflessione che condivido: L'importante non è leggere velocemente, ma leggere ogni cosa alla giusta velocità.
Una cosa a cui non avevo mai pensato: La mia biblioteca è popolata da centinaia di migliaia di personaggi, alcuni reali e altri fittizi. Quelli reali sono i cosiddetti personaggi immaginari delle opere letterarie, quelli fittizi sono gli scrittori.
Una domanda inquietante: Avrei raccolto la stessa biblioteca se fossi nato nella generazione di Internet?
E un'altra citazione di un accademico francese che perse tutti i suoi libri in un incendio: I libri mi sarebbero serviti a poco se non avessi imparato a farne a meno.
Dopo ho richiuso questo libriccino, l'ho sistemato nello scaffale riservato alla Sellerio (a proposito, ci sono pagine interessanti sull'ordine che si tenta di attribuire ai nostri libri), e ho scoperto di amarli ancora di più, con tutti i personaggi immaginari, e per quanto mi riguarda, con tutti i viaggi immaginari che ognuno di essi rappresenta.
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